Gli italiani non rinunciano all’auto nonostante il ciclo economico avverso e preferibilmente riducono i chilometri percorsi in funzione di una diminuzione dei costi attribuibili alle oscillazioni al rialzo del prezzo del carburante. La quattro ruote si conferma, dunque, il mezzo di trasporto preferito per gli spostamenti ricorrenti raccogliendo, secondo il Rapporto Aci-Censis 2010, il 90,4% delle preferenze. Non vanno dimenticate, tuttavia, le profonde modifiche prodotte dai mutati stili di mobilità che hanno condotto a un maggiore ricorso dei mezzi pubblici urbani (+8,9% 2010 versus 2007) così come all’uso della moto (+3%) e della bicicletta (+5%).
Nonostante la cresciuta propensione all’intermodalità, la vettura resta in ogni caso il mezzo più utilizzato dagli italiani attestandosi la terza voce di spesa per le famiglie dopo la casa e l’alimentazione. A dispetto di questa gravosità nei bilanci domestici, l’automobile si ritaglia nel sentiment degli italiani un ruolo quasi confidenziale che la rende una delle dieci cose alle quali tengono maggiormente. In base a un’indagine svolta da Chiarezza.it (compratore online che fornisce un confronto tra polizze assicurative), la quota di guidatori che considera la propria macchina un elemento fondamentale è pari a 52% ai quali si aggiunge un 12% che attribuisce un’anima alla propria auto tanto da riservarle attenzioni quasi maniacali. E proprio queste premure ossessive possono far nascere comportamenti di consumo addizionali che si affiancano alle spese di manutenzione e riparazione ordinarie e straordinarie.