Il 2 giugno 2010 Lorenzo Guarnieri, giovane ragazzo di 17 anni della provincia di Firenze, viene travolto ed ucciso da un’auto pirata, guidata da un uomo di 45 anni drogato e completamente ubriaco. Sono 5mila le persone che ogni anno muoiono sulle strade, soprattutto giovani di età compresa tra i 13 e i 21 anni: un problema gravissimo che merita una grande attenzione da parte di governi e opinione pubblica. I genitori di Lorenzo hanno deciso di fondare un’associazione per ricordarlo, e soprattutto per cercare di salvare altre vite umane: per questo hanno intrapreso varie iniziative. In particolare sono tra i promotori, insieme ad altre associazioni, di una raccolta firme per una proposta di legge incentrata sul cosiddetto “omicidio stradale”. Questa proposta contiene in sé diverse richieste. In caso di lesioni gravi o della morte, provocate da un guidatore di un veicolo che si pone alla guida in condizioni di ebbrezza, ovvero con tasso alcolico superiore a 0,8 g/l, ed eventualmente anche sotto effetto di droghe, si chiede di passare dalla terminologia di “omicidio colposo” a “omicidio stradale”: in questo modo si vuole ottenere una maggiore consapevolezza, con più attenzione da parte di procure e questure. Inoltre, si vuole chiedere il passaggio della pena da 3-10 anni a 8-18 anni, e l’obbligo dell’arresto in flagranza di reato: questo perché oggi non è prevista alcuna misura cautelare. Infine, si chiede un vero e proprio “ergastolo della patente”, non solo quindi una revoca temporanea, ma definitiva. Con questa nuova legge si vuole ottenere una condanna adeguata rispetto al gravissimo danno provocato da comportamenti irresponsabili e pericolosi per la sicurezza stradale: la certezza della pena dovrebbe avere la funzione di prevenire eventuali incidenti, e rendere così almeno un minimo di giustizia a chi ha perso la vita per il comportamento criminale di un guidatore che si è messo alla guida non essendo in condizione di farlo. L’obiettivo prefissato è quello delle centomila firme, e fino ad oggi le adesioni registrate superano le 63mila. È possibile avere maggiori informazioni, e soprattutto firmare, collegandosi al sito www.omicidiostradale.it