Sconti sulle multe: le perplessità dell’Asaps. L’associazione sostenitori amici polizia stradale critica in parte la legge che prevede sconti sulle multe.
Uno sconto sulle multe fino al 30% per chi paga entro cinque giorni dalla contravvenzione. Poche settimane fa la proposta di Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta, aveva riscosso un discreto successo ricevendo pareri favorevoli e soprattutto, trasversali.
La scarsità di fondi da parte dell’esecutivo, le lungaggini burocratiche tra enti locali e automobilisti e il crollo delle entrate per pedaggi autostradali hanno spianato la strada all’approvazione del decreto legge.
La stessa ASAPS – l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale – si era espressa in maniera favorevole riguardo al disegno di legge proposto dal governo. Giordano Biserni, il Presidente dell’ASAPS, ha scritto sul sito web dell’associazione che “l’emendamento al Decreto del Fare che prevede lo sconto del 30% per chi paga cash o entro 5 giorni le sanzioni alle violazioni stradali, pur avendo il sapore di una estiva ricerca di pronto cassa, trova favorevole l’ASAPS in quanto il provvedimento oltre che incidere positivamente sulle esauste tasche degli automobilisti, potrebbe abbassare sensibilmente il numero dei ricorsi ai giudici di pace e dei contenziosi con le conseguenti iscrizioni a ruolo, ciò con un auspicato recupero di agenti da impiegare poi su strada”.
Quello che non va a genio all’ASAPS è la mancanza di una discriminante che escluda le infrazioni più gravi dai “saldi”. Secondo l’associazione, le violazioni gravi del Codice della Strada come guida in stato di ebrezza, sorpasso in curva o nei dossi, guida contromano in autostrada, occupazione della corsia d’emergenza quando non è necessario e mancato rispetto delle normative di sicurezza dei bambini non dovrebbero rientrare nel pacchetto.
È pur vero che se il tasso alcolico supera lo 0,8 g/l scatta automaticamente l’ipotesi di reato e, in caso di condanna, si rischiano fino a sei mesi di carcere (che diventano dodici quando il livello di alcol nel sangue supera 1,5 g/l) e di conseguenza, non è possibile avvalersi dello sconto. Se invece il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, la sanzione amministrativa può essere notevolmente ridotta. In questi casi, la multa oscilla tra 527 € e 2.102 € con una decurtazione di 10 punti della patente. Pagando in contanti al momento dell’infrazione (o entro i primi cinque giorni) la tariffa scenderebbe a 1.471 € nel peggiore dei casi o a 369 € nel migliore. Una diminuzione considerevole.
A neopatentati nei primi tre anni di guida, automobilisti con età inferiore ai 21 anni, conducenti di autobus, tassisti e autotrasportatori non è concesso nemmeno un bicchiere di birra. Tutte queste categorie devono avere un tasso alcolemico pari a zero, ma cosa prevede la legge in caso contrario? Se un ventenne viene sorpreso al volante con un livello di alcol nel sangue inferiore a 0,5 g/l rischia una sanzione che oscilla tra 163 € e 658 €. Saldando l’importo entro i primi cinque giorni si ritroverebbe a pagare 461 € nel peggiore dei casi o 114 € nel migliore.
Secondo ASAPS un simile provvedimento rischia di mandare all’aria anni di lotte e prevenzioni. Nel sito internet dell’associazione, Giordano Biserni paventa il ritorno dell’”ora di ricreazione”. Secondo il Presidente di ASAPS l’ammorbidimento dello stato di fronte ai trasgressori rischia di gettare al vento tutti gli sforzi. Basta ricordare che dall’introduzione della patente a punti (entrata in vigore il 1º luglio del 2003) ad oggi gli incidenti stradali sono nettamente diminuti. Nel 2002, 6.980 persone hanno perso la vita nelle nostre strade mentre nel 2011 sono state “solo” 3.860.