Numeri da capogiro. In Italia quasi quattro milioni e mezzo di veicoli circolano senza assicurazione auto. Auto, moto, motorini, camion senza contrassegno o con contrassegno falso. Un numero triplo rispetto a otto anni fa. Nel 2005, infatti, erano “appena” 1,5 milioni. Colpa della crisi, forse, della incapacità delle famiglie di arrivare alla fine del mese, di sostenere i costi onerosi dell’auto, di pagare una RC auto sempre più cara negli ultimi anni (ricordiamo che in Italia l’assicurazione auto è tra le più costose in Europa). Di fatto sono drammatici i dati sui veicoli immatricolati, riferiti al 2012, derivati dall’Ania (l’associazione degli assicuratori) e dall’Aci sui veicoli immatricolati. C’è chi addirittura, secondo la ricerca, decide per un periodo più o meno lungo di lasciare l’auto ferma e rimandare il pagamento dell’assicurazione.
Ricordiamo infatti che per chi possiede un’auto non esiste nessun obbligo di pagare l’assicurazione, purché il mezzo non venga utilizzato. Il solo possesso quindi non implica di stipulare una polizza, come invece avviene per il bollo auto (la tassa di possesso), che va pagato in ogni caso.
Il rischio più grosso, per chi circola senza assicurazione, riguarda ovviamente gli eventuali incidenti stradali. In caso di sinistro, infatti, i proprietari dei veicoli rischiano grosso, e chi subisce il danno, probabilmente, non verrà mai ripagato perché non esiste una copertura assicurativa. In quest’ultimo caso, in realtà, interviene il Fondo di garanzia per le vittime della strada, che si occupa del risarcimento a persone o cose ma solo determinate condizioni (esistono delle somme comunque molto limitate, il cui massimale è stabilito per legge).
Si tratta di un fenomeno trasversale, tanto diffuso al Sud quanto al Nord. I cosiddetti “evasori dell’assicurazione” non si concentrano come si può pensare solo in Campania, in Puglia, in Calabria, dove comunque il tasso di auto senza assicurazione è molto molto alto (solo a Napoli ci sono 800mila veicoli senza RC Auto). Ma il problema è molto diffuso anche al nord. A Milano, ma è solo un esempio, un mezzo su cinque è fuorilegge. Un numero che si è duplicato in soli due anni. A Roma, altro esempio fornito dall’Ania-Aci, il 9% delle auto e il 15% dei motocicli sono risultati senza assicurazione e persino il 2% di autobus e pullman sono senza RC auto.
Vittorio Verdone, direttore dell’Ania ha lanciato un appello affinché vengano fatti più controlli e perché venga modificato il Codice della strada. L’obiettivo è dare pene più severe per chi non rispetta la legge e circola senza Rc auto o con il contrassegno falso.