Multe più care per i più ricchi, la proposta di legge. Presentata in Parlamento dal Movimento 5 Stelle prevede modifiche al Codice della Strada
Ha senso che una Ferrari in divieto di sosta paghi una sanzione equivalente a quella di un’utilitaria che infrange lo stesso divieto? Non è la prima volta che tale dilemma monopolizza il dibattitto degli addetti ai lavori, solo che questa volta si è concretizzato in una vera e propria proposta di legge. A presentarla in commissione Trasporti alla Camera sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle, secondo cui anche l’ammontare delle multe deve diventare progressivo, sulla base del reddito dell’automobilista indisciplinato.
La proposta, che prevede una modifica al codice della Strada, ha l’obiettivo di introdurre, come avviene per le tasse, il principio di proporzionalità anche per le contravvenzioni agli automobilisti. Primo firmatario, Michele Dell’Orco, secondo cui per alcune persone una multa può costituire un vero problema a livello economico. Non solo: il grillino punta anche il dito contro il meccanismo infernale delle contravvenzioni stradali, che da strumento di dissuasione, che aiuti a rendere il traffico più ordinato e sicuro, è diventato solo un modo per le amministrazioni di fare cassa.
E i numeri per Dell’Orco parlano chiaro: ogni anno nel nostro Paese vengono emesse 80 milioni di contravvenzioni. Un’enormità, secondo il deputato, considerando anche il fatto che per buona parte restano non pagate. Un metodo simile è già in funzione in altri Paesi europei, tra cui la Finlandia. E la ratio è molto semplice: se il fine della multa deve essere quello dissuasivo, allora la multa deve colpire in uguale misura ogni persona. Una sanzione infatti può essere pesante per un automobilista e irrisoria per un altro.D’accordo con il Movimento 5 Stelle è anche il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’Angelis , che ha subito sposato la proposta dopo che è stata rilanciata dalla trasmissione tv Report.
I grillini hanno pensato poi anche a come fare per rendere progressivo il meccanismo delle contravvenzioni stradali, visto che incrociare i dati tra le amministrazioni potrebbe essere complicato e che l’enorme evasione fiscale rischierebbe di favorire ancora una volta i furbetti. Il meccanismo è semplice e prende spunto da quello utilizzato per il pagamento del bollo: la multa diventerebbe direttamente proporzionale alla potenza del veicolo. E torniamo così all’interrogativo iniziale: è giusto che il proprietario di una Ferrari paghi quanto quello di un’utilitaria per la stessa infrazione?