È ibrida la nuova supercar di casa McLaren. La McLaren P1 farà il suo debutto al Salone di Ginevra presentando un otto cilindri in grado di erogare la bellezza di 916 CV se si sommano la potenza di entrambi i propulsori, a combustione interna ed elettrico. Una vera potenza combinata con l’attenzione per le emissioni, assolutamente da non perdere e da scoprire quest’anno al Salone di Ginevra, dal 7 al 17 marzo.
La grande novità è il propulsore V8 di 3.8 litri, derivato dall’unità M838T utilizzata dalla 12C, che si è profondamente evoluto riscoprendosi in un sistema ibrido. Il nuovo propulsore biturbo, montato in posizione centrale posteriore, è capace di erogare 737 CV a 7.500 giri/minuto con una coppia massima che raggiunge i 720 Nm ed è già disponibile da 4.000 giri/minuto. Il propulsore termico è stato rivisto, inoltre, per poter interagire con quello elettrico che genera altri 179 CV con 260 Nm di coppia.
Senza escludere la potenza, Mc Laren ha pensato anche all’ambiente e la nuova P1 potrà funzionare anche senza produrre emissioni: il motore elettrico, infatti, garantisce un funzionamento a zero emissioni per circa 10km ricaricando le batterie sia durante le frenate, sia rilasciando semplicemente l’acceleratore. Il passaggio dal motore termico a quello elettrico può essere deciso dal guidatore attraverso l’IPAS, Instant Power Assist System, semplicemente attivando un pulsante posizionato sul volante. Grazie a questo sistema è possibile utilizzare tutti i 179 CV del motore elettrico, senza dare priorità all’autonomia delle batterie. Un altro importante accorgimento direttamente posto nelle mani del guidatore è il sistema e DRS, Drag Reduction System, per ridurre la resistenza sull’alettone posteriore. Questo sistema proveniente direttamente dalla Formula 1 consente di ridurre l’angolo dell’ala fino al 23%. Per disattivare il DRS, basterà rilasciare il pulsante o premere il piede sul freno.
A livello strutturale il pacco batterie pesa solamente 96 kg ed è montato dietro alla monoscocca MonoCage in fibra di carbonio, in modo da ottimizzare le masse. L’avanzato sistema di raffreddamento garantisce temperature stabili per ogni cella e nel ciclo combinato, nonostante la potenza in gioco, la P1 sarà in grado di emettere meno di 200 g/km di CO2. Oltre al recupero d’energia, il sistema prevede anche la funzione plug-in con tempi di ricarica di circa due ore: per risparmiare peso è possibile utilizzare un carica batterie esterno, in alternativa a quello installabile a bordo.