Il traffico nelle città italiane, alcune statistiche sulla viabilità della rete stradale italiana e sui livelli di congestione legati al numero di auto in Italia.
Nella strana classifica di Tom Tom, denominata Traffic Index, vengono registrati i livelli di traffico e viabilità sulla rete stradale di 180 città in tutto il mondo. Grazie anche a questa classifica e agli aggiornamenti in tempo reale, Tom Tom incrocia continuamente i dati a sua disposizione, in modo da fornire sempre uno tra i migliori sistemi in assoluto.
Ma veniamo al sodo: quali sono le città più trafficate? Nella classifica, conquista il titolo di città più trafficata del mondo Rio De Janeiro, seguita da Città del Messico e San Paolo del Brasile. La città americana più trafficata è Los Angeles, mentre, spostando lo sguardo al Vecchio Continente, in testa alla classifica troviamo Mosca, seguita da Istanbul e Palermo, che è la città italiana in cui è assolutamente sconsigliato mettersi al volante. Le altre città italiane presenti nella classifica sono Roma (al quarto posto), Napoli (al quattordicesimo posto), Milano (diciottesimo posto) e, a pari merito (quarantaduesimo posto), Genova e Torino.
Il traffico viene calcolato e valutato secondo un indice di congestionamento, che è espresso in percentuale: ogni punto percentuale di questo indice è un punto percentuale in più sul tempo impiegato. Ad esempio, a Palermo l’indice di congestionamento è del 39%, questo vuol dire che per percorrere un determinato tragitto si impiega il 39% del tempo in più rispetto al tempo che sarebbe servito per percorrere lo stesso tragitto senza traffico. A Palermo i pendolari passano ben 87 ore annue imbottigliati in coda.
E se Tom Tom si occupa di analizzare i dati relativi al traffico, Euromobility si occupa di analizzare la sostenibilità della mobilità nelle città italiane, in modo da poter eleggere la città più “Eco-mobile” d’Italia. Quest’anno lo studio di Euromobility, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, ha incoronato Venezia come miglior città con mobilità sostenibile. Ovviamente, stanno cercando di avere lo stesso passo di Venezia anche le altre grandi città italiane come Milano, Bologna, Torino, Firenze, Genova, Padova e Bergamo, che figurano tutte in top ten, grazie ai nuovi servizi di car sharing e ai vari ecoincentivi regionali volti a “ringiovanire” il parco auto circolante. In fondo a questa classifica figurano Reggio Calabria, Siracusa e Potenza.
Il titolo è stato vinto grazie al trasporto pubblico efficiente, il servizio di bike sharing che sta spopolando, il miglior car sharing in tutta Italia in rapporto alla popolazione (sia in base al numero di utenti che al numero di automobili), la più estesa area pedonale e il più basso indice di motorizzazione. Oltre a questi parametri, ad influire sul giudizio finale, sono considerati altri fattori, quali le aree pedonali, le piste ciclabili, le ZTL, i parcheggi (sia a pagamento che non), la sicurezza complessiva, i veicoli comunali e la distribuzione della merce in città.
Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility ha affermato: “Questo rapporto segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso ai Comuni e alle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante. Ma conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%”.