Prima doveva essere compiuto annualmente, adesso «il controllo obbligatorio dei dispositivi di combustione e scarico degli autoveicoli e dei motoveicoli è effettuato esclusivamente al momento della revisione obbligatoria periodica del mezzo», stabilisce l’articolo 11, comma 8, del “decreto semplificazioni”. Il bollino blu va quindi rinnovato ogni due anni. Si tratta di una certificazione con cui si attesta che l’auto o la moto ha superato il controllo dei gas di scarico e che quindi è in regola con i limiti previsti dalle normative sulle emissioni inquinanti.
Prima dell’entrata in vigore della nuova legge, era necessario esporre il tagliando adesivo che riportava la data della verifica, da attaccare in modo visibile sul parabrezza del veicolo. Adesso invece non serve più. Il bollino blu è obbligatorio per tutte le auto a benzina, gasolio, metano e gpl e per le moto, indipendentemente dal luogo di residenza del proprietario (a differenza di quanto previsto dalla disciplina precedente, in base alla quale era obbligatorio solo per coloro i quali risiedevano nei Comuni o nelle Province che avevano adottato un’ordinanza per il controllo obbligatorio dei gas di scarico).
La novità consentirà uno snellimento della burocrazia e anche un risparmio: il controllo sui gas di scarico in sede di revisione infatti costa meno. Da circa 15 euro si passa a circa 4 euro. Resta invariata invece la regola relativa al rilascio del primo bollino blu, da ottenere entro quattro anni dalla prima immatricolazione, così come avviene per la revisione. Sono esenti le auto e le moto d’epoca, registrate come storiche nell’apposito albo, e quelle con emissione di gas di scarico pari a zero (ad esempio le macchine elettriche).