GP Corea, la Ferrari pensa al 2014. Anche se la matematica non condanna Alonso la superiorità di Vettel è schiacciante
L’aritmetica lascia ancora speranze a Fernando Alonso e alla Ferrari, la realtà delle corse invece no. Imbarazzante il dominio di Sebastian Vettel e della sua Red Bull nell’ultimo GP di Singapore. Uno strapotere così evidente da soffocare qualsiasi velleità di rimonta da parte della scuderia di Maranello. A sei gare dalla fine, sono troppi i 60 punti di distacco di Alonso dal campione del mondo in carica per poter pensare a una rimonta. A meno di qualche crepa nell’affidabilità della RB9. Per questo la Ferrari deve essere pronta ad approfittarne. Inutile però mettere in atto un notevole dispendio di risorse per cercare di riaprire un Mondiale già praticamente chiuso. Come ha detto il team principal Stefano Domenicali, ci sono ancora delle novità in arrivo sulla F138 che saranno introdotte nelle prossime gare ma, principalmente, gli uomini in rosso dovranno cercare di sfruttare al meglio quello che hanno a disposizione. Nessuna rivoluzione tecnica all’orizzonte, quindi, per risollevare le sorti di questo campionato. Il 99% delle energie del Cavallino Rampante sarà concentrato sul progetto 2014.
Domenica si corre il GP di Corea. Una pista dove Vettel ha vinto le ultime due edizioni, tanto per rincuorare gli animi Ferrari. Il circuito di Yeongam misura 5.615 metri, con 18 curve. È uno degli autodromi di nuova generazione, disegnato dall’ingegnere tedesco Hermann Tilke. Costato circa 190 milioni di euro, è stato completato solo poche settimane prima della gara inaugurale nel 2010, vinta da Alonso. Allora, fu l’anno della debacle di Abu Dhabi, quando lo spagnolo perse il Mondiale all’ultimo GP per un errore di strategia. Una ferita che ancora brucia. Forse solo la conquista di un titolo potrà rimarginarla.
Se la lotta per il successo nella classifica piloti sembra già archiviata, ancora da giocare è la partita tra i costruttori, almeno per le posizioni di rincalzo. La Red Bull appare sempre inarrivabile. Ferrari e Mercedes si contendono il secondo gradino del podio, a pochi punti l’una dall’altra. Più distante la Lotus. Un piazzamento migliore significa maggiori introiti nelle casse della scuderia. Anche qui, però, la Ferrari è sfavorita, visto che la Casa della stella a tre punte può contare su due piloti di primo piano come Lewis Hamilton e Nico Rosberg, mentre la Ferrari deve fare i conti con un Felipe Massa sempre più deludente. A partire dalla prossima stagione, però, ci sarà il ritorno di Kimi Räikkönen (l’ultimo pilota a laurearsi campione del mondo nel 2007 con il Cavallino Rampante e attualmente al volante della Lotus) sul sedile della Rossa. Il finlandese e lo spagnolo formeranno la coppia di piloti più forti che i team schiereranno nel 2014. Due campioni del mondo insieme in Ferrari non si vedevano da tempo.
Intanto la Fia e Fom (la società, presieduta da Bernie Ecclestone, titolare dei diritti commerciali per il Mondiale) hanno firmato il nuovo Patto della Concordia, valido dal 2013 al 2020. Secondo quanto trapela, l’accordo, il cui contenuto è riservato, prevede un aumento dei ricavi per la Federazione internazionale e un nuovo processo per la definizione delle regole della Formula 1. La Fia ha anche approvato il calendario provvisorio della prossima stagione. Quattro le novità: Austria, Messico, Russia e America (New York). In totale 22 GP. Forse, però, qualcuno salterà. A rischio soprattutto India e Corea.