Sull’onda lunga del successo della Dacia anche la casa del Lingotto starebbe pensando di entrare nel mercato delle automobili a basso prezzo. Secondo uno studio stilato da Morgan Stanley la casa rumena avrebbe una redditività superiore di nove punti percentuali rispetto a brand ben più rinomati, per questo motivo i più grandi marchi mondiali – Peugeot/Citroën e Volkswagen in testa – starebbero pensando di rispolverare vecchie controllate per produrre veicoli di gamma inferiore.
In casa Fiat l’ipotesi più probabile è quella che vede il rilancio di Innocenti, storica azienda milanese che motorizzò l’Italia intera con la Lambretta. All’inizio degli anni novanta la società meneghina entra a far parte del gruppo torinese e da allora abbandona la produzione di modelli propri. Dal 1993 al 1997 Fiat utilizza il marchio Innocenti per commercializzare automobili low cost prodotte in Brasile o nell’est europeo come l’Elba, la Koral e la Mille ma il mercato italiano non risponde in maniera positiva e dopo questa breve parentesi non verranno più proposte altre vetture.
Non è la prima volta che si ventila l’ipotesi, già nel 2008 Sergio Marchionne aveva manifestato interesse a riguardo ma il tutto si era risolto con un nulla di fatto, che sia il 2013 l’anno della svolta? Il piano industriale della Fiat non prevede nessun investimento dedicato al mercato low cost ma il manager italo-canadese ospite alla festa di Repubblica presso il teatro Carignano di Torino non ha nascosto un certo interessamento nel settore. L’amministratore delegato del Lingotto vedrebbe di buon occhio la produzione di un’automobile alla portata dei meno abbienti, prodotta in un paese extra-europeo e con un prezzo di 7.500 € circa. La prima macchina economica di casa Fiat potrebbe essere una derivata della Panda denominata appunto Panda X. Probabilmente si tratterà di un’utilitaria più grande rispetto all’originale ma al momento non sono trapelate ulteriori indiscrezioni. Quello che è certo è che in questo momento l’azienda torinese sta sondando il terreno per capire se esiste la possibilità concreta di competere con la già consolidata Dacia ma la domanda di automobili low cost da parte di Cina e India potrebbe accelerare i tempi