La vita degli anni Duemila ormai è legata sempre più imprescindibilmente alle nuove tecnologie, e a Internet in particolare. Per questo sta diventando sempre più comune avere la connessione ADSL all’interno della propria abitazione, che permette di navigare liberamente sul web.
Per questo esistono numerosissime tariffe per abbonarsi alla linea ADSL, offerte da tutti i principali operatori telefonici con prezzi e procedure più o meno vantaggiosi. La procedura contrattuale è molto semplice: in pochi giorni, o in alcuni casi addirittura in poche ore, è possibile avere la connessione ad Internet attiva e funzionante nel proprio domicilio. Il problema però sorge nel momento in cui, per i più svariati motivi, si decide di rescindere il contratto che si è sottoscritto a suo tempo.
È consigliabile prima di tutto non iniziare alcun tipo di azione prima di essersi ben informati su tutte le condizioni contrattuali del proprio fornitore e sulle procedure previste per la disattivazione: per questo bisogna leggere realmente e con attenzione il contratto nel momento della stipula, in tutti i suoi dettagli. Per quanto riguarda le modalità per la disdetta, generalmente tutte le compagnie richiedono per il recesso anticipato il pagamento di una cifra, variabile in base alle caratteristiche dell’offerta.
Nonostante sia stato abolito il pagamento di penali per il recesso anticipato, alcuni operatori telefonici riescono comunque ad ascrivere tali spese alla copertura di attività necessarie alla disattivazione del servizio: per questo bisogna sempre prestare attenzione. Il cliente, per richiedere la disdetta, deve inviare all’azienda una raccomandata a/r nella quale segnala la volontà di recedere dal contratto, indicando chiaramente se si tratta di recesso per migrazione verso altro operatore o di cessazione del servizio; l’operatore, per legge, non può richiedere un preavviso superiore ai 30 giorni.
I principali fornitori applicano condizioni per la rescissione del contratto ADSL in alcuni casi molto diverse fra loro: per esempio, in base ai dati registrati nel mese di marzo 2013, e per questo puramente indicativi, il costo previsto da Alice ADSL (Telecom Italia) è di 48,40 €, mentre per la disdetta di “ADSL + telefono” è di 60,50 €, sia per la migrazione sia per la cessazione del servizio. Per Vodafone invece il recesso anticipato ammonta a 40 €, che può salire fino a 129 € per la Vodafone Station. Con Fastweb i costi variano a seconda del servizio attivato e oscillano tra 49,61 € (per la disdetta della fibra ottica con rientro in Telecom Italia) e 109,69 € (per la cessazione senza rientro in Telecom Italia con tecnologia bitstream).
Per Tiscali il costo varia a seconda del tipo di disdetta e del Codice Tecnologia dell’offerta, con una spesa che va da un minimo di 26,40 € per la migrazione ad un massimo di 106,80 € per la cessazione; il costo della disattivazione del servizio per Infostrada è pari a 65 €, mentre per la migrazione, invece, è di 35 €. Infine, per TeleTu il costo di disattivazione è di 60 €, a cui si sommano ulteriori 15 € se c’è il modem in comodato d’uso.