Conosci la tua Assicurazione? Massimali, franchigie, scoperti e le clausole delle polizze assicurative per tutelarsi e trarne il massimo vantaggio.
Come molti sapranno, quando arriva il momento di stipulare un nuovo contratto di assicurazione per la propria auto o per la moto, ci sono alcuni dati da osservare e di cui prendere nota. Il massimale stabilito dalla compagnia assicurativa, insieme alla soglia di franchigia e agli eventuali scoperti, sono tre dei punti cardine che ci permettono di capire a quale agenzia affidarci e come studiare al meglio le eventuali garanzie accessorie da aggiungere al nostro contatto di assicurazione. Occorre, allora, scendere nel dettaglio e imparare a leggere ogni voce con cognizione di causa.
Il massimale: una tutela per la compagnia assicurativa
Quando si parla di massimale, si intende la soglia massima che la compagnia di assicurazione è disposta a risarcire in caso di sinistro per i danni provocati a terzi dal guidatore assicurato. La cifra include anche i danni riportati dai passeggeri, siano essi parenti del guidatore o persone estranee. Stando ai parametri attuali, il massimale minimo che le compagnie di assicurazione devono offrire ai loro clienti è stimato in:
- 6.070.000,00 euro per danni alle persone, indipendentemente dal numero di vittime, per ogni incidente
- 1.220.000, 00 euro per danni a cose, indipendentemente dai veicoli coinvolti, per sinistro
Chi decide il risarcimento in caso di sinistro
A decidere l’importo esatto del risarcimento da offrire a guidatori e passeggeri coinvolti è il giudice, il quale tiene conto dei danni patrimoniali, biologici e morali causati. Se si verificano incidenti mortali, può accadere che il massimale non possa coprire il risarcimento richiesto: in questo caso, a coprire la somma eccedente per il risarcimento dovrà essere l’assicurato. Si tratta di circostanze molto particolari, ma che è bene conoscere prima di firmare il contratto di assicurazione.
La franchigia e lo scoperto: quali differenze
Sia che si parli di franchigia o di scoperto, ci si riferisce a due parametri che limitano la garanzia offerta dalla compagnia di assicurazione. Ciò significa che una parte del danno può rimanere a carico dell’assicurato, ma bisogna capire in quali casi e in che percentuale. La franchigia è una cifra fissa che sarà possibile leggere nel contratto di RCA: questa viene stabilita a priori, in quanto viene calcolata sulla somma da pagare per il premio assicurativo. Lo scoperto, dal canto suo, è un valore che viene calcolato in percentuale e non può essere stabilito prima del verificarsi del sinistro, in quanto viene calcolato in percentuale sul danno causato. Le compagnie assicurative tendono ad inserire in contratto il minimo e il massimo di scoperto che sono disposte a coprire.
La franchigia assoluta e relativa
Da alcuni anni, le compagnie assicurative hanno deciso di inserire una nuova differenza tra i livelli di franchigia da coprire. Si parla, infatti, di franchigia assoluta e relativa: nel primo caso, si tratta del tetto al di sotto del quale l’assicurazione non risarcirà il danno causato; nel secondo, invece, la compagnia non è obbligata a risarcire il danno non solo al di sotto della soglia stabilita, ma anche a parità. Facciamo un esempio. In un contratto di assicurazione con franchigia relativa pari a 1.500 euro, il guidatore che resti coinvolto in un incidente e debba pagare un danno di 1.400 euro, dovrà pagare di tasca propria; viceversa, se il danno verrà stimato in 1.600 euro, sarà la compagnia assicuratrice a farsi carico del risarcimento.
A questo punto, una domanda lecita potrebbe riguardare le motivazioni che hanno portato le compagnie assicurative ad imporre questi limiti. Il motivo è che le compagnie assicurative hanno bisogno di tutelarsi da possibili frodi commesse da parte di guidatori “furbetti” che, specie in passato, hanno inscenato incidenti di lieve entità, al solo scopo di farsi risarcire dalle compagnie di assicurazione. C’è da dire che un guidatore onesto non ha nulla da temere da queste restrizioni ma che, al contrario, può pensare a queste soglie come ad una tutela aggiuntiva.
Le garanzie accessorie e l’estensione dei massimali
Per i guidatori che non vogliono essere costretti a risarcire eventuali danni di tasca propria, una buona idea potrebbe essere quella di chiedere alla compagnia di assicurazione delle garanzie accessorie che permettano di estendere le soglie di franchigia e i massimali. Molte compagnie assicurative tendono a venire incontro alle richieste della loro clientela, offrendo pacchetti interessanti, specie per i nuovi clienti.
Per chi fosse curioso di saperne di più e, magari, di visualizzare un preventivo personalizzato per la propria RC Auto, un suggerimento è quello di utilizzare uno degli strumenti di comparazione presenti sul web, come quello di Chiarezza.it.
Inserendo i propri dati personali e il numero di targa del veicolo da assicurare, sarà possibile mettersi in contatto con la compagnia di assicurazione scelta e chiedere in tempo tutte le informazioni relative alla polizza da poter stipulare, ottenendo il meglio per la propria sicurezza.