Dopo i rincari da record, arriva un periodo di tregua per gli automobilisti. E all’orizzonte si intravedono i primi ribassi sui prezzi di benzina e diesel. A proporre i maggiori sconti sono i distributori cosiddetti no-logo, che stanno riportando i carburanti a prezzi “accettabili”, seguendo le medie di diversi mesi fa, ben lontane dai 2 euro al litro.
Se nei giorni scorsi faceva rifornimento nei no-logo si risparmiano oltre 10 centesimi a litro, con medie di 1,720 euro/litro sulla benzina e 1,656 sul diesel, contro le medie delle petrolifere a 1,859 e 1,779 (0,851 euro/litro per il Gpl).
E dopo il weekend si sono avuti ulteriori ribassi. Anche Eni si è adattata tagliando di 1 cent la verde; stessa cosa fa Tamoil, mentre nel fine settimana si sono mosse Esso (-1 cent euro/litro su benzina e diesel) e Shell (-1 solo sul diesel).
La spinta di questi ribassi è data dal forte calo delle quotazioni internazionali, soprattutto per la benzina. Le punte sono oggi a 1,920 euro/litro per la benzina, 1,814 per il diesel e 0,874 per il Gpl. A livello Paese, secondo la rilevazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità “servito”) va dall’1,840 euro/litro di Eni all’1,859 di TotalErg (no-logo giù fino a 1,720). Per il diesel si passa dall’1,765 euro/litro di Esso all’1,779 di Q8 (no-logo a 1,656). Il gpl infine è tra 0,835 euro/litro di Esso e 0,847 di Tamoil (no-logo ferme a 0,806).
Eppure, secondo la denuncia di Federconsumatori e Adusbef ci sarebbero ancora 14 centesimi di troppo sul prezzo di un litro di benzina. Oggi, infatti, le quotazioni del petrolio si trovano agli stessi livelli di ottobre 2011 (sia le quotazioni Wti che il Brent). Centesimi che vengono considerati del tutto ingiustificati ed andrebbero eliminati con effetto immediato, con notevoli benefici per gli automobilisti.