È arrivato il periodo delle “Cannonball”, le corse pazze dei giovani miliardari inglesi, che ogni estate percorrono centinaia e centinaia di chilometri in tutta Europa, sfrecciando velocissimi a bordo delle loro auto di lusso. Ed è proprio la velocità il problema di queste corse: Ferrari, Bentley, Lamborghini, Porsche, Aston Martin, Maserati, Bmw che corrono a più di 200 chilometri/orari, incuranti dei limiti di velocità e della sicurezza.
In tutti i paesi europei, ad eccezione della Germania dove i limiti di velocità esistono solo in alcuni tratti, esistono dei ben precisi limiti che devono essere rispettati: i piloti di queste auto ne sono ben consapevoli e proprio per questo fanno attenzione ad evitare le pattuglie della polizia; in caso di fermo le multe sono salatissime, a partire da un minimo di 1.500 euro, e rischiano anche il ritiro della patente e il sequestro della vettura. Il problema delle multe prese con l’autovelox invece non sussiste, in quanto è quasi impossibile che vengano notificate una volta rientrati in Inghilterra.
Londra è la città di partenza di queste corse “speciali”, e la direzione è sempre rivolta a Sud; esistono poi diversi tragitti differenti, una volta arrivati nel continente, come ad esempio la «Rico Rally», la «Modball» o la «Riviera Adventure». Gli organizzatori assicurano che non si tratta di “gare”, ma nella realtà dei fatti i piloti intraprendono dei veri e propri inseguimenti sia in autostrada che su strade secondarie. La polizia cerca di evitare veri e propri inseguimenti per intercettare queste auto, preferendo l’utilizzo di motociclisti e elicotteri per contrastare un fenomeno che generalmente dura per tutta l’estate, fino al mese di settembre.
La prima corsa Cannonball partì da New York il 13 novembre 1971 con meta Rodondo Beach in California: la prima auto “tagliò il traguardo” dopo 4.608 chilometri, in 35 ore. Due giornalisti americani, Brock Yates e Jim Smith, avevano deciso di fare rivivere il mito del pilota Erwin «Cannonball» Baker che quasi quarant’anni prima, nel 1933, aveva attraversato gli Stati Uniti da costa a costa in 53 ore, al volante di una Graham-Paige. Questa gara venne vinta da Dan Gurney, un ex pilota di Formula Uno, a bordo di una Ferrari Daytona; dopo la vittoria dichiarò di non avere mai superato i 280 chilometri/orari e di essere stato fermato solamente una volta dalla polizia, che però lo lasciò subito libero di ripartire: oggi questo trattamento non sarebbe possibile, in quanto i controlli sono decisamente maggiori e volti a rendere le strade sempre più sicure.