I prezzi della benzina salgono senza sosta. E a farne le spese, ancora una volta, sono i consumatori. Anzi, i vacanzieri. I prezzi dei carburanti aumentano in coincidenza con le partenze degli italiani per le ferie estive. Partenze, tra l’altro, già gravemente provate dalla crisi economica. I numeri parlano chiaro: quest’anno otto milioni di italiani non andranno in vacanza. Il caro-benzina, dunque, va a peggiorare ancora di più una situazione già drammatica per le tasche dei cittadini. Gli aumenti si sono registrati già nello scorso week-end e ora non accennano a dare tregua. I primi a far salire i prezzi dei carburanti sono Ip e Esso, che hanno fatto registrare un +0,5 cent euro/litro su benzina e diesel.
E ora le tariffe medie nazionali di benzina e diesel sono rispettivamente a 1,836 e 1,739 euro/litro (Gpl a 0,789). Ma non sono i prezzi più alti registrati. In alcune regioni italiane la “verde” ha raggiungo quote incredibili, fino a 1,877 euro/litro. Livelli che non si registravano nemmeno all’inizio del 2013. E la tendenza dei mercati, purtroppo, non fa sperare in una inversione di tendenza. Anzi, pare che i prezzi continueranno a salire in agosto, momento di massima affluenza sulle autostrade per le vacanze estive. Non si salvano nemmeno le “no logo”. Anche in questo tipo di distributori i prezzi salgono senza sosta, con la benzina che fa registrare il prezzo di 1,719 al litro. Piccoli ma quasi insignificanti i vantaggi per chi possiede un’auto a diesel: i prezzi vanno dall’1,720 euro/litro di Eni all’1,739 di Tamoil (no-logo a 1,600). Brutte notizie anche per il Gpl, che viaggia tra 0,775 euro/litro di Shell e 0,789 ancora di Tamoil (no-logo a 0,735).
E dopo le notizie sugli aumenti, si è immediatamente mossa la Cgia di Mestre, che denuncia come il prezzo della benzina in Italia è, dopo l’Olanda, il più alto nell’area dell’euro. Peggio ancora se parliamo del diesel. Quest’ultimo non ha paragoni: è senza dubbio il più alto in Europa. Il motivo per cui l’Italia è maglia nera in Ue, spiegano gli esperti, sono le tasse. Il livello di tassazione, inteso come accise + Iva arriva infatti a 1,030 euro al litro: solo in Olanda accise e tasse sono superiori che da noi. Vista la situazione di crisi e il rialzo smisurato dei prezzi, i benzinai hanno deciso una serrata di due giorni. Lo sciopero è stato indetto dalle 22 di martedì 16 fino alle 6 di venerdì 19 luglio. Attenzione quindi a tutti gli automobilisti. Nello sciopero sanno coinvolte, oltre che i benzinai che si trovano in città, anche quelli di tutte le aree di servizio autostradali e quelli che si trovano sulle tangenziali.