Dimmi che auto guidi e ti dirò chi sei. Recita più o meno così, lo slogan di una ricerca americana sul rapporto tra auto e automobilista, che sosterrebbe l’esistenza di un’affinità tra il carattere del proprietario e le caratteristiche dell’auto. Uno studio alquanto curioso, che sebbene non possa ritenersi scientificamente valido, ha fatto molto sorridere e trovare conferma presso gli addetti ai lavori: meccanici, concessionari ed elettrauto, tutti soggetti che dopo una vita a contatto con le auto (e con chi le guida) si sono fatti un’idea della propria clientela. E sembra che talvolta le associazioni tra auto e conducente si siano rivelate azzeccate.
Ecco alcuni dei profili di possessori d’auto emersi. Il proprietario tipo di un vero e proprio mito a stelle e strisce come la Chevrolet Corvette, non appare uno dei più lusinghieri: sovrappeso, calvo, di mezza età e nel mezzo di una crisi di identità, come se i 437 cavalli dell’auto servissero a sopperire ad altre mancanze. Più snob i proprietari di Bmw che a quanto pare “se la tirano più degli altri”, mentre quelli di auto come la Jaguar “hanno il braccino più corto” in quanto non lasciano mai la mancia, cosa che negli USA si concede a chiunque eroghi un servizio.
Chi è al volante di una Porsche 911, è invece percepito come una persona di classe che potrebbe appartenere alla categoria dei medici o dei rampanti yuppy della finanza. I proprietari di auto come Honda e Toyota sarebbero invece classificati come persone molto pragmatiche. Il motivo? Entrambe le case si dice costruiscano auto “noiose”, i cui acquirenti appartengono a tutte le fasce di età e valutano le auto per la loro praticità. Naturalmente questa curiosa ricerca – precisano i ricercatori – è molto approssimativa e rispecchia solo a grandi linee come sono le persone che possiedono le auto, proprio come talvolta vengono qualificate da come si vestono, da dove vanno in vacanza o da che musica ascoltano.