Si contano circa 15 tipi diversi di mutuo. Oggi ci soffermiamo sulle principali differenze tra i mutui più diffusi, ovvero il mutuo a tasso fisso, quello a tasso variabile ed il cosiddetto mutuo misto. Attraverso il mutuo a tasso fisso si decide di indebitarsi per una cifra prestabilita ad un tasso fisso: ovvero, il contraente sa con certezza l’importo di ciascuna rata che dovrà pagare durante la vita residua del finanziamento poiché il tasso di interesse applicato è predeterminato all’inizio del finanziamento e fisso durante il tempo.
Questa tipologia di mutui è particolarmente adatta per coloro i quali ritengono che i tassi di interesse si manterranno stabili nel tempo oppure saliranno. Infatti, avendo una previsione di rialzo del tasso di interesse, la scelta di un mutuo a tasso fisso cosente di “bloccare” il costo del finanziamento ad un tasso predefinito evitando apprezzamenti della rata in caso di incremento dei tassi.
La seconda tipologia di mutuo più diffusa è quella a tasso variabile. In questo caso la somma degli interessi da corrispondere ad ogni rata risulta incerta e variabile. Infatti, i mutui a tasso variabile sono solitamente legati ad un tasso di riferimento che può essere l’IRS oppure l’Euribor. A questi tassi viene applicato da parte della banca il cosiddetto spread: lo spread è noto all’inizio dell’accensione del mutuo e costante nel tempo.
Tuttavia il tasso di riferimento (Euribor o IRS) tende a variare nel tempo e pertanto la somma di questo più lo spread tende a sua volta a cambiare. Questa forma di mutuo è consigliata invece a coloro i quali prevedono un abbassamento dei tassi di interesse variabili durante la vita del mutuo. Un tasso variabile consente cosi’ di potere prendere beneficio da ribassamenti dei tassi poiché si pagheranno meno interessi.
Il mutuo misto invece non è nient’altro che la combinazione delle due formule descritte precedentemente: si può partire ad esempio con un mutuo a tasso fisso (interessi costanti del tempo) e poi spostarsi ad una data predeterminata ad un mutuo a tasso variabile , con degli interessi incerti nel tempo. Si puo’ fare anche il contrario, ovvero iniziare con un mutuo a tasso variabile e successivamente spostarsi sul fisso: l’importante è determinare le regole del gioco in anticipo.