L’automobilista che commette violazioni del Codice della Strada incorre in diverse tipologie di multe a seconda della gravità dell’infrazione commessa.
In genere la violazione delle norme del Codice comporta il pagamento di una somma di denaro; in questo caso sono previsti un minimo e un massimo dell’importo dovuto e la legge impone che entro 60 giorni dalla notifica del verbale l’automobilista paghi l’importo minimo.
Quando si parla invece di sanzione accessoria ci si riferisce a quella multa che oltre alla sanzione amministrativa ne prevede una aggiuntiva che può riguardare la patente (sospensione o revoca o perdita di punteggio), il ritiro della carta di circolazione, o la confisca del veicolo. Nei casi più gravi, invece, la legge considera reato:
- La guida sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti;
- Il rifiuto di sottoporsi all’alcol test;
- L’omissione di soccorso in caso d’incidente.
In questi casi l’automobilista responsabile viene sottoposto al giudizio di un tribunale, obbligato al pagamento di una pena pecuniaria e condannato a una pena detentiva; è il giudice a stabilire l’importo da pagare e la durata dell’arresto, anche se nella maggior parte dei casi questo è convertito in multa.
Nei casi più comuni di violazione del Codice della Strada l’agente di polizia competente rilascia un verbale, ovvero il documento che certifica la violazione commessa dall’automobilista e in cui vengono riportati tutti i dati e le circostanze del caso:
- giorno, ora e località
- generalità del proprietario dell’auto
- targa del veicolo
- esposizione dei fatti
- norma del codice violata
- eventuali punti sottratti dalla patente
- somma da pagare
- ufficio o il comando presso cui pagare l’ammenda
Una volta ricevuto il verbale scatta un altro termine: quello del pagamento della multa o per la presentazione del ricorso; in entrambi i casi il trasgressore ha 60 giorni di tempo.
Superato questo termine la legge prevede che la somma sia “iscritta a ruolo”: questo vuol dire che l’automobilista multato dovrà pagare la metà del massimo previsto per quella violazione. Guidare l’auto rispettando le norme del Codice, dunque non solo evita all’automobilista di incorrere in multe talvolta anche molto costose, ma garantisce anche la propria e l’altrui sicurezza.
Multe: entro quanto tempo pagarle
Le multe possono essere pagate recandosi al comando di Polizia, tramite ricevitoria Lottomatica o bonifico bancario. Ecco tutti i dettagli:
Chi è tenuto a pagare una multa ha la possibilità di farlo entro 5 giorni usufruendo di uno sconto del 30%, a patto che non si tratti di una violazione che comporti la decurtazione dei punti sulla patente. In genere la somma da pagare è riportata sul verbale quindi non c’è rischio di confondersi con l’importo. Se si tratta di una multa per divieto di sosta, i 5 giorni decorrono da quando la notifica della multa arriva a casa, e non dal giorno in cui viene trovato l’avviso di accertamento sul tergicristalli. Se le multe si pagano dopo i 5 giorni si perde lo sconto del 30%, se si pagano dopo 60 giorni non solo si perde la possibilità di pagare il verbale in misura ridotta, ma scattano anche le sanzioni per i ritardi accumulati.
Multe: dove si pagano e cosa succede dal 1 luglio 2017
Le multe si possono pagare recandosi presso una ricevitoria Lottomatica, le cui commissioni per il servizio costano intorno ai 2 euro, o presso le ricevitorie Sisal che espongono il logo apposito. Se il verbale è stato effettuato dalla polizia municipale il pagamento, invece, può essere effettuato presso l’ufficio comunale della propria città. Per chi volesse evitare file e spostamenti, è anche possibile pagare le multe online, ad esempio collegandosi direttamente al sito della propria banca, Poste Italiane o Lottomatica.
Che si tratti di una multe per autovelox o per mancato pagamento del bollo auto, dal 1° luglio del 2017 l’Agenzia delle Entrate può avere accesso diretto ai dati anagrafici e bancari, oltre a qualsiasi altra informazione relativa ai debitori, e prelevare la somma dovuta senza bisogno del via libera del giudice.
Come fare ricorso?
Nel caso in cui si volesse contestare una multa perché ritenuta ingiusta o troppo salata, si può presentare ricorso al Prefetto, entro 60 giorni dalla notifica del verbale, o al Giudice di Pace, entro 30 giorni dall’avvenuta contestazione. Il ricorso può essere presentato se:
- Non è avvenuta la notifica entro 90 giorni, o 150 giorni se si risiede all’estero;
- È presente un vizio di forma;
- Il verbale è incompleto, inesatto o illeggibile;
- Arriva una doppia multa per la stessa infrazione;
- Gli apparecchi che rilevano l’infrazione non sono omologati;
- Manca la segnaletica dell’autovelox;
- La notifica arriva al vecchio proprietario dopo aver eseguito comunque il passaggio di proprietà.