È importante che ogni automobilista tenga bene a mente la data di scadenza del bollo della propria auto, ovvero la tassa legata al possesso del veicolo. Generalmente il bollo ha cadenza annuale, e il rinnovo deve avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza. Quindi, hanno tempo fino al 31 gennaio per pagare il bollo auto, senza interessi di mora, tutti coloro la cui scadenza era fissata per il mese di dicembre 2012, oppure che immatricolano la propria auto nel periodo compreso tra il 22 dicembre 2012 e il 21 gennaio 2013. Per quanto riguarda le regioni di Lombardia e Piemonte, la scadenza per il pagamento è fissata al 28 febbraio, ma solo per chi immatricola l’auto tra i 1° e il 31 gennaio, in altre regioni come la Puglia ci sono agevolazioni per auto a metano. Il ritardo nel pagamento provoca, come accennato in precedenza, una sanzione e i relativi interessi, calcolati in base al numero di giorni di ritardo: se il pagamento viene effettuato entro i 30 giorni successivi alla scadenza prefissata, la sanzione è pari al 3% della tassa originaria, alla quale vanno sommati gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo, la cui percentuale annua è pari al 2,5%. La sanzione invece raggiunge il 3,75% della tassa originaria, oltre agli interessi giornalieri (sempre pari al 2,5%), se il pagamento avviene dopo il trentesimo giorno di ritardo, ma non oltre un anno. Se invece per un anno intero ci si dimentica di pagare il bollo, ecco che la sanzione arriva al 30% della tassa originaria, alla quale sono sempre da sommare gli interessi dovuti per ogni semestre maturato di ritardo. Dal 2011 inoltre è stato introdotto il cosiddetto “ravvedimento veloce”, che genera una sanzione ulteriormente ridotta, pari cioè allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, se il versamento avviene entro due settimane dalla scadenza. Il pagamento può essere effettuato non solo nelle agenzie di pratiche auto, ma anche in posta, in banca, in tabaccheria; solamente nelle agenzie dedicate è però possibile correggere gli eventuali errori presenti nel sistema. Inoltre, è consigliabile conservare la ricevuta del pagamento effettuato per almeno tre anni, soprattutto per evitare di incorrere in casi di “cartelle pazze”: ovvero quando arrivano segnalazioni di mancato pagamento per un bollo relativo ad una vettura che non è più in possesso dell’automobilista, o per un bollo già pagato. Avendo in proprio possesso le ricevute è possibile dimostrare il pagamento, ed evitare così di dover pagare nuovamente la tassa.