Dopo il successo mondiale di Prius, la prima auto ibrida che ha fatto la storia dell’automobile, la casa automobilistica Toyota ci riprova lanciando la Prius Plug-In Hybrid, una vettura ibrida con la batteria al litio che si ricarica con una normale presa di corrente, proprio come un telefonino. Con quest’auto si possono percorrere fino a 25 chilometri in autonomia in modalità elettrica, raggiungendo una velocità massima di 85 km/h. Esauriti i 25 chilometri, l’auto riprende il normale funzionamento ibrido con i due motori, benzina (1.789 cc da 99 CV) ed elettrico (da 60 Kw), a lavorare insieme per altri mille chilometri.
Sono necessari 90 minuti per la ricarica totale della batteria attaccata ad una presa casalinga; ma la ricarica avviene anche durante la marcia utilizzando l’energia in frenata. Il lato positivo di questo tipo di veicoli è il fatto che non necessitano di punti di ricarica dedicati, in quanto possono sfruttare qualsiasi presa di corrente domestica da 230 V. Il costo di questa particolare vettura supera di circa il 40% quello di una Prius tradizionale, ovvero 39.600 euro. Le scelte che hanno portato la casa giapponese a produrre questo particolare esemplare di auto non sono casuali, ma derivano da una precisa analisi delle abitudini quotidiane dei consumatori: da questi studi risulta che l’autonomia di 25 chilometri copre in media il 70% degli spostamenti giornalieri. La necessità di produrre un’auto ibrida inoltre deriva anche dall’analisi di altri dati: difatti se il 42% degli utenti della strada percorre più di 100 chilometri almeno una volta alla settimana e il 73% almeno una volta al mese, la diretta conseguenza che si deduce è che un veicolo elettrico puro oggi non è sufficiente per soddisfare appieno le esigenze di tutti gli automobilisti. In questo modo, realizzando cioè un’auto che permetta anche la guida in modalità elettrica, l’automobilista non è costretto a modificare le proprie abitudini di guida e di vita, cosa che un veicolo esclusivamente elettrico lo obbligherebbe a fare.