Rc auto biennale per i più virtuosi. Una vera rivoluzione in campo assicurativo proposta dall’Isvap per cercare di abbassare le tariffe assicurative
Rc auto biennale senza rincari per i più virtuosi. Una rivoluzione in campo assicurativo. L’Isvap (organo di vigilanza sulle Assicurazioni) è tornata alla carica incontrando i rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Federconsumatori, Lega Consumatori) per ribadire le proprie convinzioni sul tema e quindi per discutere sull’applicazione delle recenti norme di liberalizzazione emanate dal Governo sul Rc auto. A fine marzo, infatti, la Legge sulle liberalizzazioni ha introdotto una regola particolare secondo la quale i più virtuosi possono pagare l’assicurazione ogni due anni e senza rincari.
Ma è in atto uno scontro tra l’Isvap e l’Ania sulla interpretazione della legge pe per la tutela dei consumatori. Secondo l’Isvap dev’essere applicato un meccanismo di “scorrimento” biennale: l’assicurato deve vedersi indicato in polizza la percentuale di riduzione del premio per l’anno successivo, senza che eventuali aumenti tariffari possano assorbire la riduzione. Se il guidatore virtuoso non causa incidenti, sa già che non avrà rincari dovuti all’incidentalità complessiva a livello nazionale. Se i sinistri in Italia crescono, e con questi i costi a carico delle Assicurazioni, il guidatore virtuoso non deve comunque avere conseguenze negative sul proprio prezzo Rc Auto. Le Associazioni dei consumatori hanno condiviso i pareri dell’Isvap perché – hanno spiegato – occorre la tutela dell’assicurato.
Ma l’Ania non è per niente d’accordo con questa interpretazione della legge. La norma – spiega l’Associazione – che prevede nei contratti RCA la riduzione automatica del premio in assenza di sinistri è stata interpretata dall’Isvap nel senso di garantire all’assicurato, all’inizio di una nuova annualità, il pagamento di un premio assicurativo inferiore a quello pagato nell’annualità precedente. Un’interpretazione, secondo l’Ania, sbagliata, perché addosserebbe agli assicurati che provocano sinistri (circa l’8% ogni anno) non solo gli aumenti tariffari conseguenti alla loro responsabilità, ma anche quelli che derivano dagli sconti concessi a tutti gli altri assicurati (92%). Alla ridotta quota di assicurati (3.000.000 di persone) verrebbe richiesto un insostenibile aumento del prezzo della copertura assicurativa.