L’auto, si sa, è soprattutto una passione maschile: gli uomini la curano, la guardano, la accudiscono. Per le donne, più pragmatiche in questo frangente, la macchina è uno strumento che può facilitare la vita, un mezzo grazie al quale molte operazioni potrebbero risultare più semplici. Secondo il manager di Nissan, Andy Palmer, però, il mercato dell’auto rimane focalizzato più che altro sulle esigenze degli uomini, più attenti all’estetica e alle prestazioni.
Ha fatto scalpore il suo intervento alla conferenza della Society of Motor Manufacturers and Traders dove ha dichiarato che, se le donne non trovano auto fatte su misura per loro, è soprattutto colpa delle case automobilistiche che non hanno mai prestato molta attenzione alle esigenze del gentil sesso. La soluzione proposta da Palmer è quella di coinvolgere maggiormente le donne già nella fase di progettazione delle automobili. D’altronde, chi meglio di una donna può sapere di cosa ha bisogno una donna? L’aumento degli ingegneri donna, quindi, potrebbe essere già un passo in avanti. Il quadro complessivo che emerge è di un’insoddisfazione generale del popolo femminile: da un’indagine condotta da Nissan risulta che il 50% delle donne non è soddisfatto della propria auto e il 74% non si sente ascoltato dalle aziende automobilistiche. Un modo per porre rimedio sarebbe quello di inserire più personale femminile nel management delle case automobilistiche, visto che solo il 10% dei manager è donna. Con un tocco femminile alcuni particolari sarebbero più curati rispetto ad altri: ci sarebbe più spazio per i passeggini, il bagagliaio sarebbe più spazioso per la spesa, i sedili più comodi, la carrozzeria più resistente. La tecnologia verrebbe forse un po’ meno visto che spesso molti gadget sono un plus che rende felice solamente gli uomini. Le esigenze automobilistiche, dunque, del mondo maschile sono ben diverse da quelle del mondo femminile. Da un lato c’è il piacere estetico, la potenza, la grinta, dall’altro c’è la necessità di avere un mezzo pratico ed utile per gestire le faccende quotidiane. Nessuno dei due universi va messo in secondo piano e, con un’aggiunta di quote rosa nella progettazione, le case automobilistiche potrebbero facilmente guadagnare nuovamente la fiducia di un’importante fetta di mercato.