Automobilisti single di tutta Italia, aprite bene le orecchie, perché per voi ci sarebbero buone notizie. Se pensate che trascorrere ore e ore in auto, sia una perdita di tempo che vi impedisce di trovare la dolce metà, non dovete più temere: a quanto pare, l’amore nascerebbe anche in auto. A rincuorare i cuori solitari ci ha pensato il colosso dei navigatori satellitari “Tom Tom”, commissionando un sondaggio che dimostrerebbe come una buona percentuali di “colpi di fulmine” abbiano luogo proprio per strada, meglio, proprio alla guida dell’auto.
D’altronde se si pensa che gli italiani, e soprattutto i più “sfortunati” localizzati tra Roma e Milano, trascorrono intere giornate ogni anno nel proprio veicolo, fermi in coda in tangenziale o nel traffico in città, si capisce come un tale fenomeno possa accadere con una così alta frequenza. I primi ad essere colpiti “dall’amore”, indistintamente che si parli di uomini o donne sono quelli che flirtano con il proprio “vicino di sportello”. Una percentuale che tocca addirittura il 25% degli automobilisti che hanno ammesso di scambiarsi sempre più spesso languidi sguardi con i propri compagni del traffico quotidiano. Dallo sguardo “distratto” si arriva poi alla sbirciatina attenta e curiosa verso gli “abitanti” delle vetture confinanti. E qui la percentuale si alza notevolmente: parliamo addirittura del 90% degli intervistati. Cosa pensano gli italiani che flirtano? Immaginano la vita “dell’inquilino della portiera accanto”, cosa sta pensando, dove sta andando… in generale “chi sia”. Fantasticare sugli altri sembra essere lo sport preferito di chi è costretto a stare in macchina per diverse ora al giorno. Siete curiosi di sapere come come finiscono queste languide occhiate? Nel 20% circa dei casi sfociano in vere e proprie storie, anche durature. Nel restante dei casi, rimangono dei semplici sguardi, che si interrompono allo scattare del verde del semaforo o al suono del clacson dell’automobilista che ci segue. Insomma, anche l’amore si evolve e con esso magari anche vecchi detti popolari: parleremo di “due cuori ed un… navigatore”?