Navigatore satellitare: risorsa o handicap? Tempi di percorrenza abbattuti ma sempre più spesso rappresentano una distrazione alla guida
Poco più di dieci anni fa in Europa non esistevano navigatori satellitari per auto e la tecnologia GPS non aveva ancora sostituito le vecchie mappe cartacee così difficili da interpretare e piegare. Le cartine stradali erano la causa di non pochi litigi in moltissime famiglie italiane, motivo per cui una sostanziosa fetta dei nostri connazionali decise di optare per l’acquisto di un navigatore satellitare. In Italia, la commercializzazione di massa di questi apparecchi è iniziata verso la fine degli anni 90 grazie ad aziende come Tom Tom e Garmin. Ma chi pensava di risolvere ogni problema con l’acquisto di un navigatore satellitare è rimasto deluso. È vero, grazie a questi strumenti i tempi di percorrenza si sono abbattuti del 20% circa ma spesso la vocina petulante emessa dal dispositivo può causare una distrazione alla guida eccessiva del conducente, specie quando quest’ultimo ripone eccessiva fiducia nel suo gadget tecnologico.
Qualche mese fa, tre ragazzi giapponesi in vacanza in Australia riuscirono a far incagliare la loro auto a noleggio nelle acque dell’Oceano Indiano. I turisti del Sol Levante dovevano raggiungere via traghetto l’isola di North Stradbroke, situata a pochi chilometri dalla costa del Queensland ma non sono sono mai arrivati a destinazione a causa di un errore del navigatore satellitare. È importante sapere che il margine di errore di un navigatore satellitare si aggira intorno ai 15 metri ma in situazioni particolare può anche arrivare a 250/300 metri. Tralasciando gli errori più clamorosi, i navigatori satellitari possono indurre i conducenti a commettere degli errori e a provocare incidenti, rappresentando un problema per la sicurezza stradale, soprattutto in città. A sostenere questa tesi sono i ricercatori della University of London e dell‘University of Lancaster; i due college inglesi hanno testato l’attenzione degli automobilisti utilizzando dei simulatori di guida. I risultati dell’esperimento non sono stati dei più confortanti; i tester, presi dalla foga di seguire alla lettera le istruzioni del navigatore, trascuravano le norme elementari di sicurezza mettendo a repentaglio pedoni e veicoli.
Secondo gli studiosi inglesi, i conducenti sono continuamente bombardati da informazioni su autovelox, distanze di sicurezza, bollettini del traffico e molto altro ancora, e questo eccesso di indicazioni provocherebbe una brusca diminuzione dell’attenzione alla guida. A essere messi sotto accusa sono più che altro i navigatori satellitari stessi che risulterebbero poco user-friendly a causa delle informazioni ridondanti. Per il futuro, si sta già lavorando ad un navigatore di ultima generazione in grado di proiettare le mappe direttamente sul parabrezza dell’auto; nell’attesa, si spera che le principali marche sviluppino apparecchi efficaci e semplici da usare.