Multe più salate per chi viola il Codice della Strada, con impennate di circa il 6%. I rincari sono scattati dal 1° gennaio. Un aumento previsto dall’articolo 195 del Cds. Il comma 3, infatti, stabilisce che l’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornato ogni due anni in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale), rilevata nei due anni precedenti dall’Istat. Secondo l’ultimo dato a disposizione, riferito al mese di novembre, nel biennio precedente l’indice Foi (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) ha registrato un incremento del 5,7%.
I ministri della Giustizia, dell’Economia e dei Trasporti, secondo quanto prevede la legge, hanno così applicato l’indice Foi di novembre a tutti gli importi delle sanzioni previste dal Codice della Strada (tranne quelle ritoccate con altri provvedimenti da meno di due anni), arrotondando il tutto all’unità di euro (per difetto se inferiore a 50 centesimi, per eccesso se pari o superiore) e stabilendo, per il biennio 2013-2014, le nuove multe. Insomma, un circolo vizioso con cui gli automobilisti dovranno fare i conti ogni due anni. Meglio, però, fare qualche esempio per rendersi conto degli aumenti. Il superamento dei limiti di velocità di 10 km/h ma non oltre 40 km/h (nelle ore diurne) sale di nove euro, da 159 a 168 euro. La guida senza cinture di sicurezza schizza da 76 a 80 euro, il divieto di sosta passa da 39 a 41 euro, mentre il mancato rispetto della precedenza registra un incremento di nove euro (da 154 a 163 euro). Se si è beccati a usare il telefonino alla guida, invece, si deve pagare una sanzione di 161 euro al posto di 152 euro.