L’attesa (finalmente) è finita. Dopo il “letargo” invernale, ci si aspetta bagarre in Qatar. Nella notte di Losail domenica prende il via la nuova stagione della MotoGP. I riflettori sono già puntati sui box ufficiali di Honda e Yamaha. Uno spettacolo da “tutti in piedi sul divano”, con Rossi che torna in Yamaha, Lorenzo in gran forma, Pedrosa più determinato che mai e Marquez (al debutto nella classe regina) senza timori reverenziali. Sono loro i fantastici quattro, i favoriti per la conquista del titolo mondiale: non solo per la reputazione, ma per quello che hanno mostrato durante i test invernali. Dopo i giri veloci di Dani Pedrosa, le zampate di Jorge Lorenzo a fine sessione, il dominio di Marc Marquez ad Austin, mancava solo di vedere Valentino Rossi in cima alla lista dei tempi nelle prime prove che hanno anticipato l’inizio della stagione. E nell’ultimo appuntamento di Jerez de la Frontera, in Spagna, il “dottore” ha tolto via la ruggine dei due anni trascorsi in Ducati ed è tornato davanti a tutti, a comandare la classifica. Una prova di forza del nove volte campione del mondo, che in tanti pensavano fosse arrivato al capolinea di una vittoriosa carriera, ormai però in declino. Il pilota di Tavullia ha zittito i critici più scettici, dopo i due anni orribili passati in sella alla rossa di Borgo Panigale. La prima gara al ritorno sulla M1 (che tante gioie ha regalato a Rossi) è una sfida ricca di fascino, che presenta molte incognite ma anche diverse opportunità. L’obiettivo del numero 46 è il podio, considerando pure che la pista di Losail non è mai stata tra le sue preferite. Il “dottore” potrebbe quindi scegliere di avere un approccio meno aggressivo dei suoi avversari, conducendo una “gara di studio”. Il primo vero obiettivo però sarà centrare la prima fila in qualifica, perché restare dietro non sarebbe un bel colpo per il morale.
L’uomo da battere a Losail è il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, che già aveva conquistato la gara d’apertura del 2012, beffando proprio Pedrosa e Stoner (ritiratosi dalle corse alla fine della passata stagione). Il maiorchino è accreditato come il più in forma del gruppo, forte di un inverno di test dove ha lavorato in maniera meticolosa sul passo gara. Sempre che Dani Pedrosanon inizi il 2013 allo stesso modo con cui ha chiuso il 2012, cioè dominando le corse e vincendo a raffica. Lo spagnolo vuole questo titolo a tutti i costi. A fare da guastafeste ci sarà anche il compagno di box Marc Marquez. Difficile pensare che il rookie riuscirà a mantenere la promessa di un approccio “scolastico”, votato all’apprendistato. Più facile pensare a un Marquez subito protagonista, pronto a cogliere il primo varco utile per mettersi davanti agli esperti colleghi, giocando qualche brutto scherzetto magari già in qualifica. E poi c’è la Ducati, alle prese con un nuovo percorso che punta a riportare le moto di Borgo Panigale al vertice, dopo l’acquisizione da parte dell’Audi e la rivoluzione del reparto corse. I primi frutti già si vedono, anche se il gap dai più veloci resta ancora ampio. Andrea Dovizioso sembra aver abbracciato un metodo di lavoro che in termini cronometrici sta dando risultati apprezzabili. Nella speranza che prima dell’ultima gara di Valencia arrivi anche l’occasione per un risultato che illumini la strada delle Rosse. Rispetto all’anno scorso, cambierà il formato per comporre la griglia di partenza. Resteranno sempre le tre sessioni libere di 45 minuti (venerdì mattina e pomeriggio e sabato pomeriggio). La differenza riguarderà i tempi di queste sessioni che conteranno per creare la griglia di partecipanti alla Q1 e Q2. I dieci piloti più veloci approderanno direttamente alla Q2, dove andrà in scena la lotta per la pole position. La Q1 invece includerà tutti coloro che hanno registrato tempi fuori dalla “top ten” e durerà 15 minuti. I due più rapidi in questa fase entreranno poi di diritto nella Q2, mentre gli altri troveranno spazio sulla griglia di partenza a partire dalla 13esima posizione. Per ovviare a cambi improvvisi dal punto di vista tecnico e meccanico, ci saranno a disposizione 30 minuti di prove libere in programma appena prima delle due sessioni di qualifica, ininfluenti però a livello di tempi per l’ingresso in Q1 o Q2. Quando il semaforo diventerà verde, un fiume di adrenalina extra,derivante da una serie di forti motivazione personali, invaderà i piloti. Perché la “prima” della stagione è sempre molto importante, soprattutto per i quattro mattatori dei test invernali.