Dopo la gara di apertura in Qatar e l’esordio della MotoGP in Texas, team e piloti tornano in Europa per il GP di Spagna, storico punto di partenza delle due ruote nel Vecchio Continente. La carovana arriva a Jerez de la Frontera, guidata da una leadership condivisa. In testa alla classifica del Mondiale ci sono infatti Jorge Lorenzo (Yamaha) e Marc Marquez (Honda),
entrambi appaiati a 41 punti (anche se al momento, a parità di risultati, il leader è il giovane debuttante in sella alla moto sponsorizzata dalla Repsol, per aver vinto più di recente). A Losail e a Austin i due hanno occupato, una volta ciascuno, il primo e il terzo gradino del podio. Dopo la cavalcata solitaria del campione del mondo in carica nella notte del Qatar e la prova di forza del rookie della Honda nel GP di Austin, la sfida tra i due spagnoli continua tra le mura di casa. Per tradizione, Jerez è un circuito favorevole alla Yamaha (tre successi negli ultimi quattro anni), mentre qui Marquez non ha mai vinto nelle categorie inferiori. Dopo essere diventato, in America, il più giovane poleman e trionfatore di un GP nella classe regina (strappando entrambi i primati a Freddie Spencer) lo spagnolo, però, è a caccia di nuovi record: a Jerez potrebbe diventare il più giovane a conquistare due pole e due vittorie consecutive in MotoGP, ma anche tre podi in successione. Il compagno di box Dani Pedrosa non ha intenzione di perdere il treno per aggiudicarsi il titolo, dopo tanti tentativi andati a vuoto. “Camomillo” vuole scrostarsi di dosso l’appellativo di “eterna promessa”, dopo otto anni nella classe regina, ma anche mettere un freno all’arrembante Marquez, facendogli capire quali sono le gerarchie interne in casa Honda. In cerca di riscatto, dopo l’opaca prestazione americana, anche Valentino Rossi. A Jerez il “dottore” ha vinto otto volte nel corso della sua carriera. Una pista amica per il pesarese, quindi, teatro di celebri battaglie (come la storica “spallata” con Sete Gibernau nel 2005) e di simpatici siparietti a fine gara (come il tiro a bowling per festeggiare le 46 vittorie o l’ingresso nel bagno chimico). Visti anche gli ottimi risultati nei test di inizio stagione sulla pista andalusa, il podio sembra un obiettivo alla portata di Valentino, che brama di tornare a vincere dopo un digiuno di oltre due anni (l’ultimo trionfo risale al GP di Sepang del 10 ottobre 2010). A guastare la festa ai “fantastici quattro”, però, potrebbe essere Cal Crutchlow, in sella alla Yamaha M1 del team Tech 3. Il britannico è stato il più veloce nei test di Jerez di fine marzo, prima dell’inizio del campionato. Potrebbe essere, quindi, una ghiotta occasione per centrare il proprio miglior piazzamento in MotoGP (finora due terzi posti). Occhio anche a Stefan Bradl (LCR Honda) e Alvaro Bautista (Go&Fun Honda Gresini).In casa Ducati, out Ben Spies per un problema alla spalla. Al suo posto Michele Pirro (wild card con una GP13). Il circuito di Jerez è quello più fruttato dal team della Rossa di Borgo Panigale per provare nuove soluzioni tecniche sulla Desmosedici. Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Nicky Hayden dovrebbero quindi partire da un buon assetto di base. Una marcia in più per tornare a casa, magari, con un risultato inaspettato.