Un altro mese di brutte notizie per il mercato dell’auto. La crisi sta mettendo in ginocchio le immatricolazioni, e sempre più automobilisti scelgono una vettura usata. Un tracollo così non si vedeva dal lontano 1993. Il dato, il peggiore appunto da 20 anni, è stato diffuso dall’Acea, l’associazione dei produttori. Facendo riferimento alla vendita di auto nuove nell’Unione Europea, il mercato, a maggio, è calato quasi del 7% rispetto allo stesso periodo del 2012.
La situazione è ancora più nera se si guarda all’Italia, dove si è registrato un meno 8%. Sono state vendute 136.129 auto in meno. Ma questa volta la maglia nera non spetta al nostro paese. Non si vendono più auto soprattutto in Francia e Germania che hanno registrato rispettivamente un -10,4% e un -9,9%. Solo dopo, nella classifica europea, tocca a Italia e Spagna. Ancora una volta l’unica a salvarsi è la Gran Bretagna, che vede per maggio un trend positivo ed un incremento delle vendite di auto del +11%. La crisi in tutta Europa, quindi, non sta mettendo in ginocchio solo i consumi, ma ormai da mesi sta mettendo in serio pericolo il mercato delle auto. Di certo, i costi elevati per l’acquisto e per il mantenimento di un’auto, rendono ancora più complessa la situazione visto che rappresentano voci di spesa troppo ingenti per il consumatore. Certo è che, di fronte ad una scelta, l’automobilista preferisce acquistare un’auto “auto a Km 0” o un buon usato che fanno risparmiare almeno i costi sulle imposte. Ed è anche “colpa” di auto usate e a km 0 se i dati delle immatricolazioni sono così negativi. Un ulteriore segnale negativo, dai dati Acea, arriva di dati sul Lingotto, che nei mesi scorsi si era sempre “salvato” dal tracollo. Le vendite di Fiat Group a maggio sono calate dell’11% rispetto a maggio di un anno fa. A penalizzare la casa torinese sia il risultato complessivo del mercato italiano sia dal blocco sui piazzali numerose vetture. Tengono, sul mercato europeo, la 500, la 500 L e la Ypsilon. Il marchio Fiat cresce soprattutto in Francia, Regno Unito e Spagna. Solo Psa (Peugeot-Citroen), sempre secondo le cifre, hanno fatto peggio di Fiat, perdendo il 13,3%. Controtendenza invece Jaguar e Mazda con un balzo del 9,3% e del 29,8%.