È stata chiamata per mesi nuova Enzo, F70 e in tanti altri modi. Ma si tratta semplicemente de “LaFerrari”, un nome che racchiude l’essenza stessa della Casa di Maranello. Prodotta in soli 499 esemplari (pur a fronte di una domanda decisamente più elevata, superiore al doppio), l’ultima nata del Cavallino Rampante è stata presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra.
È la prima ibrida nella storia della Ferrari, con l’innovativo sistema Hy-Kers. L’anima della nuova serie speciale è senza dubbio l’innovativo gruppo propulsore: il V12 da 6.3 litri eroga 800 CV a 9.250 giri. È abbinato a un motore elettrico da 120 kW/163 CV, che porta la potenza complessiva a 963 CV e la coppia massima a 900 Nm. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico a bassi giri ha permesso di ottimizzare il rendimento di quello termico ad alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e continua. A completare il sistema ibrido c’è un altro motore elettrico per i sistemi ausiliari e un pacco batterie alloggiato nel pianale, le cui celle sono assemblate nel reparto della Scuderia Ferrari dove viene realizzato il Kers della F138 (la monoposto che disputerà il Campionato di Formula 1 del 2013). L’esperienza del reparto corse ha consentito anche in questo caso il contenimento dei pesi e delle dimensioni dei singoli componenti, con le batterie che pesano solo 60 kg e che offrono la miglior densità di energia per questo tipo di applicazioni (sono ricaricate in diversi modi: durante le frenate e ogni volta che il motore termico produce coppia in eccesso che invece di disperdersi viene recuperata, come durante la percorrenza di una curva). Il motore elettrico di trazione è montato in coda al cambio F1 doppia frizione, così da contribuire all’ottimale distribuzione dei pesi, ma soprattutto fornisce un efficiente utilizzo dell’energia dal motore elettrico alle ruote quando scarica coppia e, viceversa, dalle ruote al motore, in fase di ricarica. La tecnologia ibrida utilizzata (Hy-Kers) rappresenta il perfetto equilibrio tra massimizzazione della performance e riduzione dei consumi. “LaFerrari”, che emette solo 330 gr/km di CO2, non funziona in modalità completamente elettrica, in quanto verrebbe snaturata l’essenza della vettura. Il sistema è però stato studiato per agire anche in questo modo per alcuni chilometri, su future applicazioni, tanto che in fase di sperimentazione una versione con marcia full electric del modello è arrivata a emettere soli 220 gr/km di CO2 sul ciclo combinato. Per la prima volta una vettura stradale della Casa di Maranello è dotata di controlli di dinamica integrati con l’aerodinamica attiva e con il sistema Hy-Kers. Il sistema frenante, realizzato dalla Brembo, inserito nel sistema di recupero energia, presenta diverse novità: dalle pinze di nuovo disegno e più leggere, disegnate per garantire il corretto raffreddamento, ai dischi carbo-ceramici di nuova composizione. Tutti i sistemi contribuiscono a fornire prestazioni eccezionali tanto da rendere necessaria la richiesta di dimensioni diverse degli pneumatici Pirelli Pzero, 265/30-19 all’anteriore e 345/30-20 al posteriore. Si tratta quindi di una vettura di grande emozione che esprime il massimo del piacere in ogni situazione, con performance da primato: accelerazione da 0–100 km/h in meno di tre secondi e da 0-200 Km/h in meno di sette secondi, tempo sul giro a Fiorano inferiore all’1’20”, più rapida di cinque secondi rispetto alla Enzo e di oltre 3 secondi della F12berlinetta. “LaFerrari” diventa così la vettura stradale più veloce della storia della Casa di Maranello. L’architettura ha rappresentato la prima vera sfida in fase di impostazione del progetto. L’obiettivo era ottenere una distribuzione dei pesi ottimale (59% sul posteriore) e un passo contenuto pur in presenza degli ingombri dei moduli elettrici. Tutte le masse sono state collocate tra i due assi e il più possibile vicino al pianale in modo da abbassare il baricentro (sceso di 35 millimetri rispetto alla Enzo) per garantire dinamicità e maneggevolezza. Un contributo rilevante è venuto anche dal layout degli interni: il sedile è fisso ed è conformato sulla figura del guidatore che può invece regolare la pedaliera e il volante per la miglior posizione di guida, studiata seguendo le indicazioni fornite da Fernando Alonso e Felipe Massa che hanno partecipato attivamente a tutto il processo di sviluppo. Il telaio utilizza gli stessi quattro tipi diversi di compositi impiegati in Formula 1, seguendo identiche metodologie di progettazione, ed è realizzato nelle stesse aree produttive. Ciò ha permesso di ottimizzare il design, integrando le diverse funzioni (es. i sedili e il vano batterie) per ottenere la migliore rigidità torsionale (+27%) e flessionale (+22%) possibile e contenere allo stesso tempo i pesi. Lo stile estremo e avveniristico mantiene allo stesso tempo il legame con la tradizione del marchio. Un elemento evidente è il profilo, con il muso fendente e un cofano anteriore molto basso che mette in risalto i parafanghi muscolosi, un richiamo alle forme plastiche e prorompenti delle Ferrari Sport Prototipo di fine anni ’60. Gli elementi della carrozzeria sono stati trattati in modo scultoreo e funzionale all’aerodinamica, di chiara ispirazione F1 data la vocazione estremamente sportiva della vettura. Il volante ha un nuovo disegno con i comandi integrati e le leve cambio fissate al piantone in modo da essere facilmente raggiungibili in tutte le condizioni di guida. Il tutto per un design interno essenziale e sportivo. Un’interfaccia uomo macchina fortemente ispirata a quella di una Formula 1. «Abbiamo voluto chiamare questa vettura “LaFerrari” perché è l’espressione massima delle eccellenze della nostra azienda: l’innovazione tecnologica, le prestazioni, lo stile avveniristico, le emozioni di guida che sa trasmettere. È una vettura straordinaria, destinata ai nostri collezionisti, che ha in sé le soluzioni tecniche che in futuro saranno applicate ai modelli della gamma e costituisce il termine di confronto per tutto il settore. “LaFerrari” rappresenta le migliori capacità progettuali e realizzative di tutta la nostra azienda, incluse quelle acquisite in Formula 1, un patrimonio di conoscenza unico al mondo», ha affermato il presidente Luca di Montezemolo.