GP India, secondo match ball per Vettel. Al tedesco della Red Bull basta arrivare tra i primi 5 per laurearsi campione
Il Mondiale ormai ha preso la sua strada. L’unica incertezza è la data e il luogo dell’assegnazione ufficiale. Domenica, in India, Sebastian Vettel si gioca il secondo match ball per laurearsi campione del mondo. Gli basta non perdere più di 15 punti da Fernando Alonso. Chiudendo tra i primi cinque, può pure permettersi il lusso di non tenere conto del piazzamento dello spagnolo. Un risultato ampiamente alla portata della RB9. Il tedeschino di Heppenheim viaggia ormai sicuro verso il suo quarto titolo iridato consecutivo, forte dei 90 punti di vantaggio sul ferrarista a quattro gare dal termine del campionato. Un filotto di cinque vittorie consecutive (nove totali in stagione) ha messo le ali al pilota della Red Bull. Ma la serie di successi di fila potrebbe allungarsi ancora. In India, infatti, Vettel ha trionfato nelle precedenti due edizioni (le prime sul circuito indiano).
Disegnato dall’ingegnere tedesco Hermann Tilke, il Buddh International Circuit sorge all’interno di un’area di oltre mille ettari a nord di Nuova Delhi, denominata Jaypee Greens Sports City. Lungo 5.125 metri, è composto da 16 curve. Le più impegnative sono le sopraelevate 10, 11 e 12, disposte in sequenza, che ricordano la lunga curva 8 del tracciato di Istanbul e che creeranno qualche problema di gomme ai team, a causa dello stress elevato a cui saranno sottoposti gli pneumatici. Due i rettilinei: quello dei box e quello alle spalle del paddock, che è anche uno dei più lunghi del campionato con i suoi 1.060 metri. I sorpassi non mancheranno, visto che le due zone DRS, dove sarà possibile utilizzare l’ala mobile, si trovano su questi due rettilinei. Per l’India sono state selezionate da Pirelli le mescole White Medium e Yellow Soft, combinazione che offre il miglior compromesso tra prestazioni e durata su questo circuito, noto per i suoi cambi di quota e le curve tecnicamente impegnative.
A tenere accesa la bagarre in questo finale di stagione ci penserà la lotta per il secondo posto nella classifica costruttori. Se lo giocano in tre: Ferrari, Lotus e Mercedes. Un piazzamento migliore equivale a intascare maggiori introiti per le scuderie. Da qui l’importanza di arrivare davanti. Disporre di più risorse significa infatti aumentare il budget per lo sviluppo della monoposto, essenziale per vincere in Formula 1. Una missione da non fallire per la Ferrari, che è tallonata dalla Mercedes, distante solo 10 punti. Più indietro la Lotus, che deve recuperare 33 punti. Guai però a considerarla fuori dai giochi. Nelle ultime tre gare Romain Grosjean ha chiuso al terzo posto in Giappone e Corea, mentre il compagno di box kimi Räikkönen (dalla prossima stagione in Ferrari al posto di Felipe Massa) è arrivato terzo a Singapore e secondo in Corea.
A Vettel non resta che lottare con i record, per cercare di stabilire nuovi primati. Delle nove vittorie conquistate in questa stagione, quella di Suzuka è stata la quinta consecutiva. Se il 26enne dovesse vincere i quattro GP che mancano alla fine del campionato, stabilirebbe un altro record. Finora infatti la striscia di successi di fila, nella stessa stagione, è di sette trionfi e porta la firma di Michael Schumacher nel 2004. Vincendo le quattro gare rimanenti, Vettel andrebbe ad eguagliare anche il record di 13 vittorie stagionali che appartiene proprio a Schumi, stabilito sempre nel 2004. In India è probabile che Vettel diventi il più giovane vincitore di quattro Mondiali consecutivi nella storia della Formula 1. Quattro titoli di fila che solo Fangio e Schumacher sono riusciti a portare a casa, ma non prima dei 26 anni di Seb.