Le numerose e strette curve lo rendono uno dei circuiti più lenti del calendario. Non significa però che le gare siano avare di emozioni. Il tracciato del Sachsenring ospita l’ottavo GP della stagione. L’uomo da battere è il leader del Mondiale Dani Pedrosa, che in Germania ha vinto quattro volte negli ultimi sei anni (sette in totale se si considerano tutte le categorie).
Senza dimenticare la caduta del 2008 mentre era saldamente al comando della corsa. Lo spagnolo deve riscattare l’opaco quarto posto di Assen. In Olanda Dani non è riuscito ad approfittare dell’infortunio di Jorge Lorenzo. Il maiorchino della Yamaha, nonostante la frattura scomposta della clavicola sinistra rimediata in una caduta sul bagnato durante il secondo turno di prove libere, è stato protagonista di una gara epica schierandosi sulla griglia di partenza e chiudendo al quinto posto, proprio alle spalle di Pedrosa. Al Sachsenring le sue condizioni fisiche saranno senza dubbio migliori. Vista l’impresa olandese, quindi, meglio non fissare traguardi. Lorenzo però dovrà fare i conti pure con la cabala: in Germania non ha mai vinto, nonostante quattro secondi posti consecutivi, sfiorando la vittoria solo nel 2009, quando fu beffato da Valentino Rossi al fotofinish. Una situazione che magari potrebbe ripetersi domenica. Il pesarese arriva al Sachsenring con un sorriso smagliante, reduce dal trionfo di Assen. Una vittoria che mancava dal GP di Malesia del 2010. Un digiuno troppo lungo, interrotto 46 GP dopo. Quasi un segno del destino. Il nove volte campione del mondo sembra finalmente trovarsi a suo agio in sella alla M1, grazie all’introduzione di una nuova forcella e di un nuovo forcellone che gli hanno permesso di avere più feeling, migliorando l’ingresso in curva. La concorrenza, quindi, è avvisata. Il successo olandese permette a Rossi di infrangere altri record, impreziosendo la sua già spumeggiante carriera. Con 12 anni e 355 giorni di distanza dalla prima vittoria nella classe regina (Donington 2000) all’ultima (Assen 2013), Valentino è il più longevo vincitore di sempre, davanti ad Alex Barros (11 anni e 204 giorni) e Phil Read (11 anni e 16 giorni). Marc Marquez non ha comunque intenzione di cedere il passo. Anzi, il rookie della Honda venderà cara la pelle, come ormai succede in ogni gara. Pure Cal Crutchlow, felice per la prima pole position in carriera e il terzo podio consecutivo in terra olandese, partirà con il coltello tra i denti. Tra gli outsider, occhio al pilota di casa Stefan Bradl (LCR Honda), che davanti al proprio pubblico vorrà ben figurare. In Ducati la speranza è che i test di Misano della scorsa settimana abbiano permesso di fare dei passi in avanti, limando l’ampio gap che separa le Desmosedici di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden dai top driver. In Pramac (team junior della Ducati), out Ben Spies per un problema alla spalla (rientrerà ad Indianapolis). Al suo posto ancora Michele Pirro.