La sfida è arrivata all’epilogo. Domenica in Brasile si corre l’ultimo Gran Premio. Fernando Alonso e Sebastian Vettel sono divisi da 13 punti. I favori del pronostico sono tutti per il tedesco della Red Bull, in testa alla classifica. Ma i 71 giri di Interlagos nascondono non poche insidie. A Vettel basterà portare a casa un quarto posto, senza pensare al piazzamento di Alonso. Un risultato alla portata della scuderia di Milton Keynes, se si pensa che sul circuito brasiliano i tori hanno conquistato due doppiette negli ultimi due anni e tre vittorie consecutive dal 2009.
In pista, però, bisognerà fare i conti pure con la tensione dei piloti, la pioggia (prevista dal meteo) e l’affidabilità delle monoposto. La RB8 si è mostrata veloce ma anche fragile, visto che negli Stati Uniti Mark Webber si è dovuto ritirare per una problema all’alternatore. A Maranello sperano in una disgrazia della Red Bull, che comunque ha già vinto il titolo costruttori per il terzo anno consecutivo. Sul circuito di Austin, il tedesco di Heppenheim e la vettura di Adrian Newey hanno dimostrato di essere più forti della Ferrari. In Texas, per le Rosse non c’è stata partita: Alonso ha chiuso la gara a quasi 40 secondi da Hamilton e Vettel. Un’enormità per uno che vuole vincere il Mondiale. Ma il pilota del Cavallino Rampante non molla. «Siamo in quella linea che separa vittoria e sconfitta, sia bella o magica, sogno o realtà, è una linea sottile, e per noi è diventata familiare», ha scritto su Twitter, alimentando la speranza. L’asturiano confida che la sorte gli renda quanto gli ha sottratto in Belgio e Giappone (due ritiri causati da incidenti in cui non aveva nessuna colpa). Solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il ferrarista è in debito con la dea bendata. La resa dei conti è ormai vicina. Vettel è campione se termina la gara tra i primi quattro, se Alonso non finisce sul podio, se il ferrarista è secondo e lui è settimo, se Alonso è terzo e lui è nono. Il pilota del Cavallino Rampante, invece, è campione se vince e Vettel è quinto o più indietro in classifica, se arriva secondo e Vettel è ottavo 8° o più indietro, se è terzo 3° e Vettel è decimo o fuori dalla zona punti. Le varie combinazioni lasciano quindi i giochi ancora aperti, le variabili sono molte. In pista tutto può succedere. Di sicuro, sarà una gara da vivere con il cuore in gola.