Riscatto, subito. È l’imperativo della Ferrari al GP del Canada, sul circuito cittadino intitolato a Gilles Villeneuve. La Rossa è stata protagonista di un avvio a singhiozzo in queste prime sei gare del campionato. Fernando Alonso ha chiuso al secondo posto il GP inaugurale a Melborune, out in Malesia, dominatore in Cina, ai margini della zona punti in Bahrain, di nuovo sul gradino più alto del podio in Spagna e solo settimo nel GP di Montecarlo.
Un ruolino di marcia altalenante, anche per colpa di episodi sfortunati, come la rottura dell’ala mobile a Sakhir o il leggero contatto con la Red Bull di Sebastian Vettel dopo la partenza sul tracciato di Kuala Lumpur. I lunghi rettilinei e le violente frenate della pista sull’isola di Notre Dame in passato hanno sorriso spesso alla scuderia di Maranello, che qui ha dei bei ricordi. La F138 dovrebbe trovarsi a suo agio tra i muri di Montréal, sperando di ritrovare quella trazione smarrita sulle stradine del Principato. Intanto la leadership del Mondiale è sempre più salda nelle mani del tedeschino della Red Bull. Dopo sei gare, Vettel ha un vantaggio di 21 punti su Kimi Räikkönen (Lotus) e 29 su Alonso. Il campionato è ancora lungo (mancano 13 GP all’appello), ma il distacco inizia a preoccupare la concorrenza. In Canada il campione del mondo in carica cerca la fuga in vetta alla classifica, contando su una monoposto non certo stratosferica come nel 2011 ma comunque ben equilibrata. A tenere banco però è la polemica sul test segreto della Mercedes, svolto a Barcellona su richiesta della Pirelli per sviluppare le gomme. Ben mille chilometri percorsi con la monoposto di quest’anno guidata dai due piloti Lewis Hamilton e Nico Rosberg, una settimana prima dell’appuntamento monegasco. Da contratto il fornitore di gomme può chiedere ai vari team di effettuare dei test (fino a mille chilometri per ogni squadra). Il nodo è che in Formula 1 sono permessi solo i test collettivi prima dell’inizio della stagione. Poi basta. La Mercedes ha girato in Spagna con i suoi piloti ufficiali e con la vettura 2013. L’intrigo sta proprio qui. Il regolamento sportivo in vigore impone di utilizzare una vettura risalente almeno a due anni prima, qualora una scuderia dovesse scendere in pista durante il campionato per compiere dei test privati (di solito per motivi commerciali). Il team di Brackley quindi avrebbe dovuto usare la monoposto del 2011. E invece ha svolto il test con quella attuale, la W04. Immediate le polemiche nel paddock, con la protesta dei team presentata alla Fia. Adesso la “patata bollente” passa nelle mani del Tribunale internazionale, che dovrà stabilire se c’è stata una violazione del regolamento. L’impressione è che nell’ultimo GP di Monaco, subito dopo il test incriminato, la Mercedes abbia risolto i problemi riguardanti l’eccessivo degrado degli pneumatici in gara, che ha attanagliato il team da inizio stagione e che ha costretto i piloti a scivolare indietro in classifica dopo essere partiti sempre dalle prime posizioni in griglia. La vittoria di Rosberg lo conferma. Di sicuro le stradine del Principato sono molto gentili con le gomme rispetto a tutte le altre piste. In Canada quindi si attende la controprova, per capire se il successo monegasco possa aver rappresentato il crocevia della stagione.