La MotoGP fa tappa ad Assen, sulla pista che è da tutti riconosciuta come l’università del motociclismo. Per la 65esima volta si correrà (di sabato, come da tradizione) sullo storico circuito olandese, tra verdi colline e tribune in grado di ospitare 64.500 spettatori. Il tracciato è stato modificato nell’inverno 2005/06 (accorciato da quasi 6 km a 4,555 km), perdendo però alcune delle curve che l’hanno reso famoso.
Nel primo turno di prove libere i riflettori erano puntati sulla “solita” coppia spagnola: Dani Pedrosa, leader della classifica, e Jorge Lorenzo, lontano appena sette punti, entrambi presenti ai test di Aragon la scorsa settimana (al lavoro sul setting delle rispettive moto). Il maiorchino della Yamaha, reduce da due vittorie consecutive al Mugello e a Barcellona, deve però rimandare le proprie ambizioni di annullare il distacco in classifica. Dopo il miglior tempo fatto segnare al mattino sul circuito di Assen, durante la seconda sessione di prove libere il campione del mondo in carica è stato protagonista di una brutta caduta sul bagnato, rimediando la frattura scomposta della clavicola sinistra. Impossibile, quindi, correre sabato. Lorenzo è stato già sottoposto ad un intervento chirurgico a Barcellona e spera di rientrare in tempo per il GP di Germania, sul circuito del Sachsenring, in programma tra 15 giorni. Le ultime indiscrezioni parlerebbero addirittura di un rientro lampo sul circuito di Assen. In caso contrario, Pedrosa (sempre a podio da Austin) avrebbe campo libero per allungare in testa al Mondiale. A far da “guastafeste” ci sarà Marc Marquez, anch’egli però non al top della forma dopo essersi fratturato due dita in una bruttissima caduta a dieci minuti dalla fine delle seconde libere. Attenzione pure a Cal Crutchlow, sempre più consistente con la Yamaha M1 del team Tech 3.
Un capitolo a parte merita Valentino Rossi. Il nove volte campione del mondo aveva salutato con spirito goliardico l’arrivo di due piste da lui molto amate: Mugello e Barcellona. E invece al termine delle due gare si è dovuto leccare le ferite, tornando a casa con un magro bottino al di sotto delle aspettative. A complicare la vita del “Dottore” hanno influito le scarse performance in qualifica. Ad Assen però il pilota di Tavullia ha intenzione di cambiare musica. Nei test di Aragon il pesarese si è concentrato soprattutto sui problemi riscontrati sull’anteriore. L’introduzione di una nuova forcella e di un nuovo forcellone gli hanno permesso di avere più feeling, migliorando l’ingresso in curva. Le premesse sono buone. Ma come sempre sarà la pista a emettere l’ultimo verdetto. Ad Assen Alvaro Bautista (Go&Fun Honda Gresini) torna sulla scena del “crimine”. L’anno scorso lo spagnolo falciò alla prima curva Lorenzo, trascinandolo nella via di fuga. Il pilota del team Gresini è sul banco degli imputati per la troppa foga subito dopo il semaforo verde. Al Mugello ha portato Rossi contro le barriere e a Barcellona è andato vicino a fare il bis. Per fortuna non ha coinvolto nessuno, ma la propria gara comunque è finita dopo poche curve. Un po’ più di prudenza nelle prime fasi, magari, non guasterebbe. La Ducati continua a essere un cantiere a cielo aperto, con i piloti impegnati a confrontare la GP13 con la versione “Laboratorio”. Il gap dai più veloci però è sempre piuttosto ampio. Intanto la Suzuki ha annunciato il rientro nella classe regina a partire dal 2015, dopo due anni di assenza. Il lavoro di sviluppo è già iniziato con una serie di test. A guidare il team sarà Davide Brivio.