Buon compleanno patente a punti. Il meccanismo che oggi regola la patente di ogni automobilista è stato introdotto in Italia il 1º luglio 2003. Una regolamentazione del tutto nuova per gli automobilisti che hanno dovuto fare i conti con la logica dei 20 punti assegnati. E che ad ogni infrazione delle norme del codice della strada se ne vedeva togliere alcuni.
E c’è stato chi, in questi 10 anni, ha perso tutti i punti della patente e ha dovuto superare nuovamente l’esame di teoria e l’esame di guida (questo perché la perdita di tutti i punti causa la revoca automatica della patente). Un meccanismo che nel complesso ha portato alla perdita di oltre 85 milioni punti. Ma quante sono state le “vittime” della patente a punti? Ben 37.634.404 di italiani patentati, secondo un’indagine dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada. Ogni automobilista ha perso, in media 2,275 punti. Maglia nera, in classifica, ai giovani sotto i 20 anni: sono stati loro a perdere di più. A sorpresa, secondo l’indagine, le più disciplinate alla guida e che rispettano maggiormente il codice della Strada sono state le donne: con il 43,67% di patenti hanno perso solo il 25,44% del totale dei punti. Malissimo, invece, sono andati gli uomini, da sempre i più indisciplinati: con il 56,33% di patenti hanno perso il 74,56% dei punti a disposizione. I più “bravi” in assoluto, oltre che più prudenti, sono stati gli ultrasettantenni con 1,176 punti. La maggior parte dei punti sono stati persi per colpa della eccessiva velocità, complici anche l’aumento della presenza di autovelox. Ma in tantissimi, tra i multati, hanno commesso infrazione per non aver indossato le cinture di sicurezza, per essere passati con il semaforo rosso o per aver usato il cellulare alla guida. Un buon risultato, secondo le stime, è stato comunque ottenuto dalla nuova modalità arrivata 10 anni fa. “La patente a punti ha funzionato – sottolinea il presidente Asaps, Giordano Biserni – insieme però alle norme antialcol più severe e all’incremento dei controlli con l’etilometro”. Se infatti nel 2002 si contavano quasi 7mila morti sulle strade a causa di incidenti , nel 2011 siamo scesi al minimo storico poco più di 200mila incidenti con 3.800 vittime (-44,7%).