De Tomaso fallisce dopo 53 anni. Una storica casa automobilistica italiana chiude, dopo la morte del fondatore nel 2003 viveva una grossa crisi
E anche un altro pezzo di Made in Italy se ne va, dopo la cessione della Lamborghini ai tedeschi della Volkswagen il belpaese perde un altro marchio storico: la De Tomaso, recentemente dichiarata in fallimento dai tribunali di Torino e Livorno. Finisce così il sogno imprenditoriale di Alejandro De Tomaso, pilota argentino che una volta ritiratosi dalle corse decise di lanciarsi nel mercato autobilistico aprendo la sua propria azienda a Modena.
Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 2003, la casa automobilistica aveva vissuto periodi burrascosi ma un timido barlume di speranza era sopraggiunto nel 2009 quando il marchio era stato rilevato dalla Innovation in Auto Industry S.P.A, una società guidata da Gian Mario Rossignolo, ex manager del gruppo Fiat.
L’obiettivo di Rossignolo e figli era quello di rilanciare la casa automobilistica per riportarla alla sua antica gloria, l’ambizioso progetto della famiglia torinese prevedeva una produzione di circa 8000 veicoli all’anno e a questo scopo vennero acquistati gli stabilimenti ex-Pininfarina di Grugliasco, nell’hinterland torinese e gli stabilimenti ex-Delphi di Guasticce in provincia di Livorno.
Purtroppo peró, in due anni di amministrazione Rossignolo, la De Tomaso aveva prodotto solo una concept car: la Deauville, presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra. Le difficoltà economiche dell’azienda erano ogni giorno più evidenti e le vaghe promesse del patron non riuscivano a rassicurare l’ambiente. Il proprietario del marchio puntava l’indice contro banche e istituzioni, colpevoli ai suoi occhi di non dare l’appoggio sufficiente per la buona riuscita del progetto e nel frattempo, prometteva futuri gettiti di capitale grazie a nuovi partner stranieri.
In realtà, l’azienda si era beneficiata di cospicui fondi pubblici ma non era mai stata in grado di presentare un progetto aziendale convincente. Inoltre, gli oltre mille dipendenti non avevano mai creduto fino in fondo alle promesse della dirigenza, e considerati gli sviluppi odierni non si può certo dargli torto. Così, dopo 53 anni di storia la De Tomaso chiude i battenti, i tribunali di Torino e Livorno hanno sancito la sua inesorabile fine.