Auto senza assicurazione: 3,5 milioni in Italia. La stima preoccupante è stata resa nota da Altroconsumo e Ania coinvolge il 10% delle auto
La notizia choc è stata recentemente diffusa da Altroconsumo e Ania e senza dubbio fa luce su un fenomeno allarmante. In caso di sinistro, le vittime di incidenti stradali che coinvolgono veicoli senza RCA o pirati della strada vengono risarciti dal Fondo di garanzia per le vittime della strada ma a causa del numero sempre crescente di autovetture senza assicurazione, i fondi si stanno rapidamente esaurendo.In poco più di un anno in Italia sono scomparsi 260mila assicurati, una cifra non indifferente che ha destato i primi sospetti nelle autorità di controllo.
Oggi si stima che circa il 10% del parco vetture esistente non sia coperto da assicurazione anche se a questa cifra andrebbe tolta quella percentuale che comprende le auto che non vengono utilizzate e giacciono abbandonate nei garage o nei cortili di mezz’Italia. E se qualche anno fa questo fenomeno riguardava solamente persone già note alla giustizia oggi non si può dire lo stesso; l’elevato prezzo dell’RCA unito alla recessione economica ha spinto molti italiani a tagliare questa spesa e anche alcuni imprenditori hanno deciso di rischiare e non assicurare le proprie vetture.
Circa un mese fa, la polizia stradale ha fermato un carro funebre che viaggiava sull’Autostrada del Brennero senza copertura assicurativa, l’impresa di pompe funebri stavano trasportando una salma da Bergamo a Crotone. I titolari si sono giustificati sostenendo che le tariffe sono troppo elevate e che non possono permettersi di pagarle. Eppure l’articolo 193 dell’ACI parla chiaro, chiunque guidi un’automobile ha l’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile.
Purtroppo, le tariffe assicurative non vengono incontro ai cittadini e in alcune province come Napoli, Prato e Roma le tariffe sono alle stelle. Si stima che nella città partenopea le vetture sprovviste di assicurazione ammontino circa a 800mila ma l’elevato importo della polizza non è l’unico motivo per cui il numero è così alto. Nel capoluogo campano esiste un vero e proprio giro d’affari che routa intorno alle truffe assicurative: medici, giudici di pace, avvocati e falsi testimoni inventano incidenti ad hoc per poter incassare lauti risarcimenti. Ovviamente la camorra ha un ruolo fondamentale in questo business, le organizzazioni mafiose sono in grado di inventare compagnie assicurative fantasma con tanto di siti internet e numeri verdi. Secondo Enrico Gelpi, il Presidente dell’ACI, bisognerebbe istituire controlli più severi che colpiscano i furbetti prima che possano circolare impunemente per le nostre strade. Un sistema di prevenzione attiva ispirato al modello inglese o svizzero garantirebbe non solo una maggiore sicurezza sulle strade ma anchemaggiori entrate allo stato, solo così si potranno abbassare le nostre tariffe che sono le più alte in Europa.