Aragon, tutti contro Marquez. La MotoGP torna in Spagna ed in testa al mondiale c’è sempre il rookie della Honda
Si è conquistato un posto nel Mondiale grazie alla storia di Alcañiz, che ha ospitato corse stradali motociclistiche dal 1963 al 2003. Disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, il circuito di Aragon è lungo 5.078 metri, con dieci curve a sinistra e sette a destra. La MotoGP torna in Spagna per il penultimo appuntamento europeo prima della fine della stagione. In testa al Mondiale c’è sempre Marc Marquez. Il rookie della Honda comanda la classifica con 34 punti di vantaggio sui due connazionali Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Il maiorchino della Yamaha è tornato a casa con il bottino pieno dalle ultime due gare a Silverstone e a Misano.
Due successi però vanificati dai due secondi posti del leader del campionato. Così il distacco nel Mondiale, a cinque gare dalla conclusione, rimane importante e difficile da colmare. L’arrivo del tanto atteso cambio seamless (che azzera i tempi di cambiata, consentendo di guadagnare qualche decimo sul giro singolo e assicurando una migliore guidabilità della moto in gara) ha permesso alla M1 di fare un passo in avanti, anche se il gap con la RC213V resta. Re incontrastato da tre anni a Misano, ad Aragon Lorenzo però non ha mai trionfato (nelle tre edizioni della storia di Motorland). Essendo un debuttante, Marquez non ha mai corso su questo tacciato in MotoGP, ma a giugno ha effettuato un test che ora potrebbe risultare fondamentale. Ad Aragon potrebbe suonare la sveglia per Pedrosa, che non vince dal GP di Le Mans.
Lo spagnolo è l’unico tra i pretendenti al titolo di quest’anno ad aver trionfato su questo circuito nella classe regina. In più, la passata stagione proprio a partire da Aragon è stato protagonista di uno scoppiettante finale di stagione, con quattro successi su cinque gare. Occhio quindi al numero 26 della Honda, che con il podio di Misano ha raggiunto Phil Read a quota 121 nel numero di podi in carriera. Adesso Pedrosa è quarto nella classifica di tutti i tempi, alle spalle dei “mostri sacri” Rossi, Agostini e Nieto.
La penultima tappa europea rappresenta l’ennesima occasione di riscatto per Valentino Rossi, dopo l’opaca prestazione a Misano. Il nove volte campione del mondo stenta a ritrovare il feeling dei tempi d’oro con la sua M1. Intanto, è in via di definizione l’operazione che nel 2014 porterà al debutto in Moto3 il Team VR46, la neonata squadra di Valentino. Le moto saranno fornite dalla Ktm, mentre a guidarle dovrebbero pensarci Romano Fenati e Luca Marini (fratello del Dottore, da parte di sua mamma), anche se ancora manca l’ufficialità.
A caccia di riscatto, sulle stesse orme di Rossi, anche Cal Crutchlow (Yamaha Tech 3), che sembra aver smarrito lo smalto di inizio stagione (a causa anche delle condizioni fisiche non ottimali). Andrea Dovizioso (a podio lo scorso anno ad Aragon) domenica celebrerà i 200 gran premi in carriera. Il pilota della Ducati proverà a festeggiare l’ambito traguardo con un buon risultato e cercare di chiudere in crescendo questa stagione, anche se le previsioni non sono rosee. Ormai a Borgo Panigale si pensa al 2014. Tra le novità in pista l’assenza di Karel Abraham, out per tutta la stagione. Al suo posto Luca Scassa, che attualmente gareggia nel campionato Supersport. Un altro italiano sullo schieramento di partenza della MotoGP.